lunedì, gennaio 30, 2006

Fear


Pum...
Pum...
Pumm...
Buio. Le palpebre si aprono di scatto. Altro buio
Pumm...
Si tira a sedere sul letto. Ansima.
Pumm...
La mano corre nervosamente a cercare l'interruttore della lampadina sul comodino.
Pumm...
La luce stupida e assonnata si staglia sui profili alieni di cose familiari.
Pumm...
L'aria vibra così intensamente ad ogni battito che sembra essere liquida. Le pareti sembrano non poter contenere la vibrazione. Le pareti sembrano voler esplodere.
Pumm...Pumm...
"Cazzo!"
L'imprecazione scivola fuori sibilata dalle labbra secche, dalla bocca ancora impastoiata per il sonno.
Pumm...Pumm...
"Cazzo!"
Ora lo dice a voce piena.
Pumm...Pumm...
"Cazzo!CAZZO!"
Ora l'imprecazione è un urlo, mentre la paura gli dilata le pupille e gli stringe le viscere.
Pumm...Pumm...
La coperta, calda del suo calore, gettata da parte. Si alza in piedi, i piedi nudi sul parquet. Ansima come se quello fosse l'ultimo ossigeno della sua vita. Non fa nulla. Sta solo in piedi. Lo sguardo inchiodato su un punto che non ha alcuna importanza, che potrebbe essere qualsiasi altro punto.
Pumm...Pumm...Pumm...
Il viso si contrae in una smorfia di paura, smorfia della bestia che lo ha reso l'incapacità di capire. Non c'è nulla da capire. Non c'è tempo o modo per capire. E' solo troppo...grande?
Pumm...Pumm...Pumm...
Ora le sue imprecazioni sono isteriche, piange e sbava. si scava le guance con le dita. Si sente mancare.
PUMM...PUMM...PUMM...
Stavolta è tanto forte che il suo cranio, il suo petto sembrano non poter contenere la vibrazione. Il suo cranio, il suo petto desiderano esplodere. Ma lui non vuole, lui non può! Urla, urla disperato e mentre urla cerca di infilarsi in fretta sul pigiama i vestiti del giorno prima.
PUMM...PUMM...PUMM...
I jeans troppo larghi.
PUMM...PUMM...PUMM...
La felpa troppo larga.
PUMM...PUMM...PUMM...
Le fottute scarpe che non entrano, che ha lasciato allacciate, la fottuta soletta che si piega.
PUMM...PUMM...PUMM...
"Cazzocazzocazzocazzocazzo..."
Afferra, scaraventandosi fuori dalla stanza come se ossa e muscoli fossero messi insieme a caso entro l'involucro della sua persona, afferra la giacca lisa e la sciarpa di lana colorata.
PUMM...PUMM...PUMM...
La discesa dalle scale, al buio è fatta di angoli, contusioni, mancati equilibri, di un labbro spaccato e di altre imprecazioni sputate tra sangue e saliva.
PUMM...PUMM...PUMM...
La porta non si apre. La porta non si apre! L'idea della chiave che deve girare nella toppa arriva in ritardo.
PUMM...PUMM...PUMM...
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Cazzo! Devo uscire! CAZZO!"
Piange. Capillari e pupille dilatate. Piange. Gira la fottuta chiave nella fottuta toppa. Non si apre! Non si apre! Gira, gira ancora. Si apre!
PUMM...PUMM...PUMM...
Il gelo della notte, che si era solo fatto intuire dallo spiffero sotto la porta, gli impatta contro come fosse solido, come potesse spingerlo indietro. Quasi cade. Resta in piedi. Una falcata ampia quanto le sue gambe corte gli possono concedere, quanto gli può concedere il cavallo basso dei suoi pantaloni troppo larghi.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
E' nel vialetto. La luce della luna è incredibile. La luna deve essere piena. La luce della luna è troppa. La luna deve essere piena. Non ha ancora girato la testa verso l'alto, verso il cielo, verso la luna, ma la luce è...terribile, la luce è terribile. Sa già cosa vedrà, lo sa senza saperlo, sa già cosa vedrà. Alza la testa.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
Non è la luna. Non è la luna. Non è la luna è un occhio. Nel cielo non c'è la luna, non c'è la luna ma un occhio. Non c'è la luna ma un occhio enorme, spalancato, fisso.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
L'occhio lo guarda. L'occhio lo guarda e lo sguardo, quello sguardo, è terribile. Quello sguardo lo penetra lo fruga, come mille piccole mani che si muvono dentro di lui, tra organi pulsanti, in ogni viscido anfratto del suo corpo, internamente.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
Quello sguardo è pesante, lo schiaccia. Quello sguardo è bruciante, lo incenerisce.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
Ora corre. Corre lungo il vialetto. Corre perchè deve correre...lungo il vialetto. Si volta. lo sguardo non lo perde mai. Lo sguardo sarebbe su di lui anche sprofondasse al centro della terra. Lo sguardo non lo abbandona.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
Ha ancora la testa girata all'indietro quando colpisce il cancello e finisce a terra seduto. Quel battito terribile, mostruoso, quel battito è di un cuore abnorme, quel battito squassa ogni cosa. Quel battito è il cuore crudele del mondo. Quell'occhio è l'occhio crudele del mondo. Si rialza.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
PUMM...PUMM...
Urla ancora, urala e piange. Salta sul muretto di cemento alla base dell'inferriata. Si afferra al bordo metallico e scavalca di slancio. Urla e piange. L'orlo strappato dei fottuti pantaloni si incastra da qualche parte. Lo slancio lo sbilancia. Cade girando su se stesso. La testa contro le mattonelle arancioni. Piange e urla.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
PUMM...PUMM...PUMM...
Sangue. Sangue e sabbia. La testa ronza come i vecchi lampioni che fanno troppa resistenza. L'occhio lo guarda. Piange e non urla. Si rialza. Biascica imprecazioni. Si rialza ed il sangue copioso cola sul collo, appiccicoso. si alza e corre su per la rampa. Corre e non vede che contorni sfocati. Corre e non sente che ronzio. Ma l'occhio, ma lo sguardo lo sente, lo sguardo crudele dell'universo gelido. Il battito di quel cuore orrendo, immane, di quel cuore, del cuore crudele dell'universo gelido, lo sente.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
Corre sull'asfalto del parcheggio. Corre ed impreca sputacchiando sangue e sabbia e saliva e lacrime. Corre e piange. Corre e cade ed i pantaloni si lacerano al ginocchio. La pelle sul ginocchio è sangue e ghiaia mentre si rialza ancora e corre. Ora il cielo non è coperto da nulla. Ora l'occhio crudele lo scruta terribile. Ora i battere di quel cuore imponderabile fa vibrare l'orizzonte ed ogni fibra della sua carne martoriata, ed ogni lembo della sua mente martoriata.
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...PUMM...
Fissa ancora quell'occhio terribile. Ancora le orecchie piene di quel battito terribile, quando mette piede sulla strada. L'impatto è tremendo. La velocità è quella di uno bolide delle quattro di notte, della città deserta. Il volo è tremendo, la parabola lo scaraventa sul marciapiede davanti al cancelletto marrone di una villetta. In quel momento, l'angosciante intensità di quello sguardo si fa ancor più forte. Il battito è un vibrare di ogni piano d'esistenza mentre la vita con il sangue abbandona il suo corpo, parodia grottesca e scomposta del corpo che era.
PUMM...PUMM...PUMM...
Le palpebre incrostate di sporcizia tremano appena. Il gelo lo assale ed è un gelo che non potrà trovare mai più calore.
PUMM...PUMM...
Gli occhi si chiudono sigillati dall'ultima l'acrima.
PUMM...
L'occhio terribile nel cielo piange sangue nero e chiude palpebre stellate sulla penetrante crudeltà del suo sguardo.

Nessun rumore turba la notte gelata.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo si deve assolutamente leggere con in sottofondo "Violence" degli Anathema dal minuto 2:17 in poi...

Anonimo ha detto...

MARTEDI' 31 / 01 / 2006


PALERMO - MILAN 3-0


YEAHHHHH

Gert_dal_pozzo ha detto...

Ho seguito il consiglio musicale...non male. Grazie Fallusto.

Anonimo ha detto...

porcaccia la puttana zozza!

all'inizio pensavo che fosse la cronaca di quando ti svegli e ti accorgi di essere in ritardo, che stai perdendo il treno... poi sei diventato Palahniuk.

bravo cazzo.

Tuc

Anonimo ha detto...

Ciao Bruno!
Prima cosa; molto molto bello!
Seconda cosa; sono un mentecatto, ma questo si sapeva già: un ettaro misura 10,000 metri quadri, non 100...

saluti
g.
(un cialtrone)

Anonimo ha detto...

Ciao Bruno,
come promesso (ieri sera) mi son dedicato alla lettura del tuo racconto...

Devo dire niente male: stile particolare e insistito, non lo definirei Lovecraftiano come racconto, però è indubbio che ha alcuni richiami stilistici...

Beh, che dire, nel complesso ho gradito.
Niente male...
Perchè non vieni a farti un giretto su CreativaMente? Sto giusto cercando persone per incominciare un nuovo progetto e nuovi scrittori sono sempre graditi... Pensaci...


a presto,
Paolo

Gert_dal_pozzo ha detto...

Per il plenipotenziario g. : - Prima cosa - molte, molte grazie.
- Seconda cosa - Cazzo!! E io che credevo di aver fatto un'affare vendendo quel fondo!!!

Quando dicevo "lovecraftiano", non parlavo di stile, ma di tema ed era un'approssimazione per capirci. Cmq grazie, anche dell'invito, non mancherò,

Anonimo ha detto...

Ci stiamo perdendo molte cose.
La cocaina, le modelle che vomitano, ballare, tornare alle sei del mattino lunedì sera, guidare una smart, pagare un mojito venti euro, ascoltare Hands around my throat dei Death in Vegas e pensare a tutto quello che ti stai perdendo parcheggiando in via Reinach 8 una Toyota Corolla del 1998.
Troppo tardi.

g.
Mr Bruno, vedo che sei richiesto! allora ti va di scrivere sui libri pagati dall'uni; lascia una traccia ai posteri sotto forma di carta stampata, cazzo!


g.

Anonimo ha detto...

Molto molto bello tutto ciò che hai scritto in questo periodo, davvero... mi ci ritrovo...
E mi vengono in mente fogli scritti fittifitti scarrozzati nel portafoglio per un'estate intera, troni rifiutati, braccia tese senza destinazione e speranze disattese... essere coerente non è decisamente il mio forte... saper aspettare i momenti "giusti" nemmeno...
In ogni caso ti voglio bene, a modo mio, come sempre, e lo dico qui perchè solo tu lo sai davvero capire...

Halis ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

lo so lo so lo so :P
sei bravo, sai
dovresti provarci sul serio
o magari ci stai già provando sul serio sul blog, questo non lo so (incredibile!)

asciugati i capelli, per la cronaca

buona serata ^_^