domenica, settembre 30, 2007

Autumn inside


Non so esattamente cosa mi stia succedendo in questi giorni.

Sono nervoso e stressato come raramente prima d'ora, ma la cosa più strana è che non ho idea di cosa concretamente mi faccia stare così. Ok c'è la tesi, ok c'è la fine della vita da studente, ma queste cose non mi bastano come spiegazione, ho sempre la sensazione di un qualcosa oltre di inafferrabile, ma presente.

Magari è solo "anomia", la mancanza di un inquadramento stabile per le mie giornate, d’altronde ho finito i corsi e vengo in università molto più di rado. Restare a casa troppo spesso mi fa male all'umore, benché non sia sufficiente "uscire di casa" per risolvere.

spero a breve di potermi mettere sotto con la tesi, inoltre, da venerdì comincerò a lavorare in università. Immagino che queste cose dovrebbero aiutarmi. Sono sempre stato un "contemplativo" e ho sempre grandemente subito il "fascino del vuoto".

Il vortice del pensiero chiuso in se stesso, però, negli ultimi anni, man mano che si è fatta strada la consapevolezza profonda che il tempo non è infinito benché per tutto ci voglia tempo, ha cominciato a nausearmi, a stancarmi, a farmi male.

Il malessere dovrebbe essere spinta sufficiente all'azione, ma c'è l'inerzia dell'abitudine, di quel fascino di cui parlavo sopra e comunque resta il fatto che sono un "contemplativo" e non un "frenetico". Devo elaborare le mie vie di mezzo, i miei tempi e i miei spazi, parallelamente devo capire il mio nuovo me, i miei desideri, bisogni, aspirazioni e non c'è "prima uno, poi l'altro", le due cose sono contestuali e proprio in questo sta la complessità.


...e comunque è autunno (anche se oggi fa caldo) e questo spiega molte cose...

martedì, settembre 25, 2007

SPIME...



Possiamo digerire molto più di quanto assimiliamo, percepire molto più di quanto interpretiamo e questo può essere la via della sostenibilità, dell'adattabilità, la risposta all'incertezza.

SPIME, informazioni sostanziate, oggetti che "ricordano" e "comunicano" l'uso che ne facciamo, mari di informazioni raccolte "irrazionalmente", prima di sapere se e come ci serviranno, come un brainstorming totale che produce idee innumerevoli tra le quali alcune, la minoranza, risultano vincenti. Ogni singolo prodotto come un esperimento di esistenza, come una piccola "metastoria" che compone una "società sincronica".

Il nuovo valore, la nuova etica: il tempo e le possibilità, ogni valutazione va calibrata su quante possibilità, potenzialità ci apre una scelta da qui verso il futuro. Tutto ciò che riduce le nostre possibilità, la nostra adattabilità, la nostra capacità di rispondere all'imprevisto-imprevedibile è da ritenersi deviante e va scartata.

Basta errori epocali, abnormi, irreversibili. Più microerrori e più riflessione e messa a frutto dell'esperienza ricavata, maggiore adattività all'accidente, all'inimmaginabile secondo la logica dell'accumulazione di informazioni senza pretesa di uso razionale noto a priori, della rapidità di elaborazione di ogni nuovo problema e di ricerca dela soluzione entro il campo informativo noto piuttosto che da elaborare.

Tutto questo mi deriva dalla lettura preliminare di un interessante saggio di Bruce Sterling, "La forma del futuro", scrittore di fantascienza da me assai apprezzato che immagina qui il futuro a partire dagli oggetti, dalle loro caratteristiche e dalla loro natura. A volte mi sembra delirante, altre mi fanno paura le immagini che evoca, salvo poi trovarle molto affascinanti. Mi sta prendendo molto, inoltre ho scoperto che Sterling cura la rubrica "Beyond the Beyond" sul blog Wired ed è proprio da li che viene il video musicale a corredo del post.

sabato, settembre 22, 2007

Il lago, la ragazza e Servillo


Ieri ho rivisto Servillo all'opera.

"La ragazza del lago". Bel film, soprattutto belle atmosfere invernali, fredde, montane, pacate, ovattate e tutti gli altri aggettivi che potrei cercare di usare per rendere sensazioni provate che, in sostanza, non credo potrei mai riuscire a rendere.

Forse il film è un pò lento, forse, come dicono molte recensioni la presenza di Servillo schiaccia quella di tutti i comprimari, ma a me è piaciuto, probabilmente, in effetti, proprio per l'attore protagonista.

Comunque, anche se non si può parlare certo di capolavoro (come si può fare, per me, con "Le conseguenze dell'amore", con lo stesso Servillo e la regia di Sorrentino), fa piacere vedere come il cinema italiano riesca a produrre film del genere e non si possa ridurre a "vacanze di natale" e vanzinate simili. Lo so, lo so, sto facendo lo snob...ma per ora contemplare il mio Paese (e me stesso in esso, non me ne tiro certo fuori) mi da un pò lo sconforto.

Non so che pensare di Grillo..."ci salverà" o sarà solo un altro urlatore in quest'operetta? Defibrillatore o bastone puntuto per stuzzicare l'orso malato attraverso le sbarre della gabbia?
Di sicuro, lo so già e non devo chiedermelo, Grillo non basta, sarebbe ridicolo pensarlo, quello che mi chiedo è se porterà a qualcosa o se finirà ancora in calunnie su calunnie. (La mia ingenua trappola è tesa, aspetto g. al varco).

lunedì, settembre 17, 2007

8 cose su di me


Molto rapidamente e solo considerando il fatto che il "teribbile" esame di filosofia politica (penultimo della mia carriera universitaria) che pensavo mattutino, ho scoperto di averlo in realtà di pomeriggio.

Cose che dovevo fare:
  • continuare a scrivere sul bolg (appunto).
  • finire di scrivere una accurata quanto lunga risposta alla domanda che il buon g. mi aveva posto replicando al post precedente (stavo sforando la pagina, ma l'ho lasciata li per intervenuti problemi di connessione).
  • rispondere alla cara Amanda in modo quantomai appropriato (vedi problema punto precedente)
  • obbedire all'ingiunzione della cara Mandeorla, dunque a seguire...
...a seguire otto (mo vediamo) verità - curiosità - pettegolezzi che mi riguardano. Temo che potrei essere almeno un pò brutalmente sincero, ma visto che il soggetto sono io, farò male solo a me stesso.
  1. Ho la fissazione assurda di essere "corretto" (anche se, com'è ovvio, passo fin troppo tempo a capire che significa) e mi preoccupo fin troppo di cosa possano pensare gli altri. Il che non significa affatto che poi io sia sempre "corretto" o che voglia sempre esserlo, anzi, è solo che ho l'ossessione.
  2. Sono figlio di mio padre e di mia madre (ma va!), un ingegnere ed un'insegnante di lettere e sono costantemente lacerato (come già ho detto altre volte in altre forme) tra una parte razionale e logica che di norma e per i più è la più evidente e, forse dominante, ed una più emotiva e passionale che si vede in momenti specifici e che mi fa costantemente sentire scontento rispetto a come sono (nel senso di razionale). E questa sarebbe solo la punta dell'iceberg delle mie contraddizioni laceranti di origine familiare...
  3. Da piccolo schifavo peperoni, melanzane e carciofi. Adesso schifo solo i carciofi, peperoni e melanzane li adoro.
  4. Ho fatto un sacco di esperienze tipiche (almeno per la mia generazione se non per la mia epoca) da un pò a molto in ritardo rispetto a quando sarebbe tipico farle, ma non ho ancora capito se questa cosa ha degli aspetti positivi o sono solo un tardone.
  5. Odio il "tempo espanso" ovvero quello che si sperimenta nel periodo (da poche ore a qualche giorno) prima di un evento sgradevole ed inevitabile. Questo tempo sembra non passare mai eppure finire troppo in fretta perchè ti viene da fare tutto tranne quello che dovresti fare per prepararti al meglio al momento sgradevole incombente e, siccome ti sembra tempo vuoto, finisci per riempirlo pensando ad un sacco di cose, tutte comunque non particolarmente gradevoli e siccome i cattivi pensieri sono additivi, anzi, moltiplicativi...
  6. La mia ciclotimia (frequenti sbalzi di umore) mi qualifica tanto quanto la mia tendenza alla logorrea e alla capacità di impegnarmi a convincere di qualcosa me stesso, mentre sto parlando con altri. Ho anche qualche pregio :)
  7. E' da qualche anno, e la cosa peggiora con il tempo, che mi atterrisce realizzare quanto sono diventato "vecchio".
  8. Riesco ad essere terribilmente fatalista e sono ossessionato dall'empatia. La via del sociologo è contemporaneamente la migliore e la peggiore che potessi scegliere.
A questo punto, secondo le istruzioni di mandorla, dovrei indicare altre otto vittime designate di questo autosputtanamento (come se non lo facessi già di mio). Ma per motivi che le ho già spiegato, indicherò l'unica persona dotata di blog (attivo) oltre lei che conosco.

Amanda

mercoledì, settembre 12, 2007

Agrafia...


L'altro giorno, dopo la consegnia dell'estenuante tesina a tema violazione dei diritti umani in Cecenia, mi era tornata voglia di scrivere, oltre che buon umore. Per quanto uno possa cercare di prendere le distanze quando fa una cosa del genere, è inevitabile restarne colpiti e, visto che la situazione nella repubblica caucasica è veramente ai limiti del concepibile, ero sollevato dal non dover più leggere/scrivere di quell'atrocità ogni giorno. Magari, dopo l'orale, cinicamente dimenticherò, anche se non del tutto.

Comunque, mi era tornata la voglia di scrivere e avevo scritto, ma una connessione incomprensibilmente assente mi aveva impedito di pubblicare e, il riavvio forzato del pc, di salvare le quattro idiozie scritte.

Ora il mood è tornato un pò ad essere quello del mutismo (l'equivalente grafico...agrafia?), ma siccome nonostante non scriva un cavolo da tempo vedo che, quotidianamente, ci sono almeno un 16-17 visite, perseverare in questo stato di inazione mi sembra...scorretto (?).

Non che con questo post io abbia aggiunto gran che al nulla, ma volevo ringraziare g. (in particolare per le sue sagge riflessioni da uomo maturo - e non scherzo -), amanda, angelo e tutti gli altri che sono passati a leggere o scrivere.

PS: avevo un'ammorbante dissertazione sulla natura della "normalità" e della "anormalità", ma mi ero rotto le palle da solo ed ho voluto risparmiarvela.