domenica, giugno 29, 2008

Banalità afose



- DEATH PROOF - DOWN IN MEXICO -

Il desiderio di giustizia non ha niente a che vedere con la giustizia intesa come concetto assoluto e trascendente. Ognuno ha la sua idea di cosa è giusto, condita con le influenze del contesto. Fin qui nulla di nuovo...e null'altro voglio aggiungere a questa banalità. Mi limiterò a scriverla così come appare poco più su.

Altro? No, non molto altro, a parte la mutevolezza del sentire, sperimentata in stato di percezione alterata dall'alcool. La cosa più interessante non è tanto la differenza che intercorre tra le sensazioni e le convinzioni che si manifestano in questo stato rispetto a quelle dello stato normale, ma il passaggio tra i due stati, le fasi e le trasformazioni che si attuano. L'erosione dell'euforia è molto lenta, ma costante e si attua attraverso l'esaltazione di quanto di negativo c'è già nella testa, parallela ed inversa alla soppressione dei vincoli sociali e psicologici.

Un tale fenomeno evidenzia ancora una volta la capacità dell'esistente di ristabilire un equilibrio dinamico nel momento in cui questo è perso...capacità, questa, fondamentale per l'esistenza stessa così come la conosciamo. L'elemento dinamico fornisce mutevolezza, variegazione, quello dell'equilibrio solidità e stabilità, uniti a costituire un altro equilibrio ad un livello superiore, anch'esso dinamico.

Anche qui...genialità? No, banalità piuttosto, elucubrazioni del momento riportate su schermo, ma a quanto si dice, tra i blog ho buona compagnia, tanto più che questo non è un blog di servizio, è solo una manifestazione del mio esibizionismo ed egocentrismo.

Saluti, a non so quando...

sabato, giugno 21, 2008

Luna Champagne


Si impara il valore della riservatezza solo quando si smette di pensare di non valere nulla, o comunque molto poco, quando si inizia a costruire qualcosa per sé ma insieme ad altre persone, persone importanti.

Finalmente è arrivato il caldo, quel caldo estivo, dalle mie parti un pò umido, che fa la luna più gialla e sfumata, che ti fa cercare la brezza, che ti fa andare in macchina con i finestrini abbassati, senza fretta ascoltando una radio che trasmette blues.

Finalmente è arrivata l'estate che quest'anno s'è fatta attendere. Finalmente per molti, quasi tutti credo, forse anche per me. Dico forse perché io e l'estate abbiamo sempre avuto un rapporto controverso. L'estate è uno di quei periodi che carichi di grandi aspettative e quando le aspettative sono grandi, alto è il rischio di vederle deluse.

Le mie aspettative sull'estate sono sempre state enormi: mi aspettavo mutamenti epocali, esperienze incredibili e, manco a dirlo, venivo soddisfatto per lo più quando mi davo per vinto e pensavo di tenere un profilo basso.

Non mi passa nemmeno per la testa di limitarmi ad una lagnanza, le mie estati dopo tutto hanno portato con sé "mutamenti epocali ed esperienze incredibili", ma mi hanno spesso donato un senso di malinconia profonda, una tristezza sottile, uno straniamento appannato e ronzante, tanto più che mutamenti ed esperienze non necessariamente sono cose piacevoli.

Ora ne è arrivata un'altra e, questa volta, non caricarla di aspettative è davvero arduo, d'altronde la mia vita sta già cambiando, è una fase nuova. Sono dunque un pò timoroso, ma non per questo manco di speranza ed entusiasmo.

Staremo a vedere...

giovedì, giugno 19, 2008

Delirio Esangue


Mi sono sempre vestito "diverso".

Non nel senso di alternativo od originale.

Più o meno consapevolmente ho sempre profuso molto impegno nel non ricadere in nessuno stile identificabile. Certo, avevo delle più o meno chiare inclinazioni, ma non c'erano scelte nette.

C'è gente che fa questo da sempre, teoricamente sono una minoranza, in realtà non sempre. Il punto è che c'è chi lo fa con un idea precisa in testa, chi lo sceglie, e chi lo fa come manifestazione di assoluta e totale indecisione.

I primi, se hanno gusto e ascendente, diventano, magari anche loro malgrado, trend setter. I secondi...beh...di solito finiscono nella categoria degli "sfigati", o dei "trasparenti", grande contenitore in cui si infilano le persone che, non solo non hanno deciso chi vogliono essere, ma manco ci provano e non hanno caratteristiche innate tali da renderli oggetto di etichettamenti più peculiari.

Perché questo discorso, che per altro troncherò qui? Non lo so, è un idea che mi è venuta mentre tornavo dall'ospedale dove ho fatto gli esami del sangue.

A questo proposito: siamo biofabbriche, produciamo sangue, feci, altre cose e caos/organizzazione. Carino. Batteri e globuli vari ringraziano. L'entropia è commossa.

Dio che sonno...e che svarioni...e si che non me ne hanno preso troppo di sangue. Mah...

Perdonatemi, devo riprendere la mano.

venerdì, giugno 13, 2008

Next level



E' tanto che non scrivo...davvero tanto...

Sono stato in sospeso. Sono stato in attesa.

Adesso corro.

E' il prossimo livello, reset e via. Non è che parti da zero, per continuare la metafora videoludica, ho con me un pò di equipaggiamento accumulato ai livelli precedenti, ma non ho routine. Ci sono nuovi schemi d'azione da costruire, nuovi modi di risolvere le situazioni, ma a questo livello ci sono arrivato, quindi non devo essere del tutto sprovveduto.

Spaventa ed eccita...

Si profilano possibilità nuove, nuove realizzazioni, ma anche nuovi compromessi, "lezioni" da imparare, affiancate a quelle che non ho ancora imparato ma che rincorro da un pò.

Tutti hanno un blog. Ognuno scrive le sue cazzate e si fa leggere da qualche amico particolarmente affine e/o misericordioso (circa una trentina). Un sacco di voci e poche orecchie. Tantissime verità e altrettante presunzioni.

Sconfortante sentirsi tra questi visto come si parla del fenomeno. Difficile capire fin dove è l'ennesima riproposizione di "si stava meglio prima" e dove invece è una critica contestuale e sensata.

Dunque il silenzio...temporaneo...anche perchè mi dovevo/devo rieditare.

Ora, non azzardandomi ad emulare il buon (qualcuno ci metterà il TM prima o poi su "il buon") g. che ha spremuto questa forma di comunicazione a dovere, lasciandola per altre forme più vitali al momento giusto, scrivo di nuovo.

Ho deciso di fottermene delle mie paranoie rispetto alla dimensione globale del fenomeno e alle sue implicazioni. Ogni tanto mi piace scrivermi, mi aiuta, mi rilassa, quindi, ignrantemente, stolidamente e superficialmente scrivo...di nuovo...non so per quanto.