giovedì, gennaio 05, 2006

Codardia redenta


Amo ch'ella m'ignori.

L'odio perch'ella m'ignora...

t'amo soffrendoti,

t'odio amandoti.

Dolce l'umore tuo più intimo,

come fiele lambisce la lingua.

Lenisce il calore del tuo corpo,

il gelo m'avvolge al tocco.

M’inganno e ti rifuggo.

Invano ostento livido orgoglio nello starti discosto;

vanto la superiore volontà

che rende l’uomo tale,

che al cor s’impone, fiera…

ma cado.

Cado fragile e nudo nella gola,

nell’antro cupo del desiderio,

Il desiderio di te,

della tua voce,

immaginata nel silenzio tagliente e ironico;

dei tuoi occhi pudicamente chiusi,

come forse impudicamente chiuso il tuo animo;

delle tue labbra morbide, verdi, di frutta,

che non m’è dato d’assaggiare nuovamente;

dei tuoi seni caldi, ansanti, delicati,

che non m’è dato di sfiorare ancora.


Se soffro, perché non verso lacrime salate e calde

a scavarmi le guance?

Perché la mia pena m’è fedele compagna

e l’animo l’accetta?

Perché il tuo viso si perde nell’acque scure del mio profondo?

Non sei tu.

Non siete voi.

Nessuna.

…eppure oggi ancora mi appari e sei parte di Lei.

4 commenti:

... ha detto...

cavolo! ma l'hai scritta tu? se si veramente complimenti!!

Gert_dal_pozzo ha detto...

Sei un'odiosa puttana Faust, spero che la prossima volta che andrai al laser game i laser siano truccati e ti carbonizzino.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Scusa Fausto...pensavo fossi Faust e mi prendessi in giro, invece potresti essere qualcun altro sincero o qualcun altro che mi prende in giro.

Anonimo ha detto...

Dehiho giacomo non te la fidi a imitarmi :D