lunedì, gennaio 02, 2006

Elogio della visceromanzia


Cercava la pazzia senza convinzione, per vezzo, la cercava senza pensare che avrebbe potuto trovarla veramente.

Era annoiato, stanco, lo era senza essersi mai preso nemmeno la briga di muovere un solo passo fuori dalla porta, senza mai aver lasciato l'abbraccio caldo ed umido della sua poltrona, che con amabile premura s'era fatta complementare ai suoi lombi.
Perchè viaggiare il mondo quando il mondo entrava in casa, vomitato da luminose finestre, rigurgito caotico e catodico, rumoroso, schizofrenico, ansioso, ma sempre igienico, asettico, bianco lattice.
Perchè curarsi delle piaghe, le piaghe si possono ignorare. La grandezza dell'uomo, l'unicità dell'essere umano sta nel saper ignorare...è per questo motivo che i computer non ci hanno fatto ancora schiavi, non sanno ignorare.
Perchè curarsi di arieggiare il locale prima di soggiornarvi, a memoria non c'è mai stato un "prima" e poi l'ossigeno è sopravvalutato, i benefici dell'aria "fresca e pura" sono costruiti ad arte dall'ufficio marketing di una grande compagnia di viaggi...come se servisse "andare" veramente da qualche parte. Cosa dicevano su Maometto?
A che serve avere contatti con "persone reali"? Una volta c'erano. Erano inutilmente profondi, nonselettivamente intimi. Personalità complesse, ruoli fin troppo confusi tra loro, troppe informazioni non quantificabili, non classificabili...
E poi che significa reali? Cos'è una persona reale? Si cerca forse di sostenere che le lettere nere sullo schermo immacolato non sono reali? Si cerca forse di affermare che è come parlare con se stessi, è come vedere ciò che si vuole vedere, come estirparselo da dentro e gettarlo sullo specchio?

No...no...gli bastava essere abbastanza diverso da tutto ciò che era uguale ed abbastanza uguale a tutto diversamente da ciò che era diverso.

A migliaia fiorivano animi, spiriti, persone dal suo corpo bianco, flaccido e sudato, come gli sfilassero brani di carne, e se da ognuno nascesse altra vita.
Dalla mente pulsante ogni nato sbocconcellava frammenti di cosicenza.

Quando la Pazzia arrivò, trovò poco meno che ossa, rosicchiate, avvolte in bozzolo, teoria di pelle ormai secca e svuotata.
Pianse la pazzia sola nella stanza, alla fredda luce del monitor.

Nessun commento: