martedì, giugno 27, 2006

L'Errante


Vaga la notte per morbide colline, sotto una luna viola.
Canta sommessamente parole antiche.
Incede lentamente l'ungo il sentiero luminescente, indossando un grosso cappello a cilindro.
La sua giacca è di velluto, il colore, il medesimo dell'orbe selenita.
S'appoggia appena ad un bastone da passeggio, alla sommità la testa bozzuta e digrignante di un demone.
I pantaloni, neri, cadono su mocassini lucidi sotto i quali scricchiola l'erba fragrante.
Tutto intorno nient'altro che silenzio, profumo e luce spettrale.
Non c'è tempo e non c'è destinazione, solo il folle canto.

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