E’ un attimo. Sono li, seduto con tre amici che bevo cioccolata al mou quando succede. Non sono di umore ottimale, la giornata è stata carica di eventi, non tutti piacevoli. Ma alla fine il cattivo umore non dipende da nulla di ciò che è successo, nulla di concreto.
Poi, in sottofondo, mentre setaccio la cioccolata alla ricerca dei pezzetti di mou, si fa strada, attraverso il vociare, una canzone. Liquido dei narcotic. Comincio a canticchiarla. Quel vago senso di disagio che mi pervade crescente fin dal mattino sembra aumentare, sembra acquistare una forma, un volto più riconoscibile. Avverto un senso di perdita, sento che non ho più qualcosa, che non potrò più averla, sento che quando l’avevo non l’ho assaporata pienamente.
Antonio mi guarda e fa: “Bruno, mi sento vecchio…”
E’ da stronzi pensarci a 24 anni. Almeno credo. Mi sento stronzo a pensarci a 24 anni…d'altronde non è la prima volta. Ma stavolta è diverso, non ha il sapore di una riflessione astratta, di qualcosa di fastidioso che puoi scacciare agitando la mano. Stavolta ha il sapore di un dato di fatto, di una realtà quotidiana, "da adesso in poi"...
1 commento:
bruno, mi sento vecchio: a causa del mio ingravescente disturbo d'ansia (che devo ancora ben definire, la diagnosi da DSM-IV non è ancora pronta) non riesco più a fumare (pena una spaventosa tachicardia) e nemmeno a bere (o forse ero solo con le persone sbagliate)... probabilmente sono, per l'ennesima volta, in fase di cambiamento. non a caso il mio nick è calculon, il robot che cambia personalità ogni mille anni.
chissà cosa diventerò questo mese.
il tucano
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