Poi dicono che il cinema italiano è morto.
Certo, abbiamo i film dei Vanzina e soci, ma non mi va di sparare sulla croce rossa o di mettermi in polemica, semplicemente per me non vogliono dire nulla, ma se tanta gente li guarda...
Comunuqe, grande Michele Placido, davvero.
E' cominciata come con Fight Club. Non voglio fare improbabili paragoni tra i due film, non c'entrano molto l'uno con l'altro, è solo che di entrambi, da promo e locandina, non avevo capito un cazzo, e poi...
Appena uscito al cinema ho impegato molto poco a scartarlo, giusto il tempo di leggere che ci recitava Accorsi, che, guarda un pò, mi fa un effetto molto simile a quello che mi fa Cremonini. La partecipazione di Kim Rossi Stuart, con annessi ricordi tipo Fantaghirò, non ha certo aiutato. Alla meglio, mi sembrava, sarebbe stato un filmetto buonista e stucchevole, agrodolce giusto quanto basta, con qualche rivoletto di sangue all'angolo della bocca e scene patetiche pre mortem.
(Per fortuna che tante persone di cui ho stima mi hanno detto "guardalo che è bello")
E invece niente di tutto ciò. C'è una storia avvincente, un cast perfettamente all'altezza (fatta l'eccezione per il succitato Accorsi che, sicuramente colpa mia e della mia prevenzione, sembra sempre troppo "sforzato" nella recitazione, ma non per KRS che invece fa un "cattivo" credibilissimo) ma c'è soprattutto, strettamente intrecciato con la trama, un affresco storico dell'italia degli anni di piombo e delle vicende più cruente ad essi legate.
Insomma, un bel film, davvero.
Il nome di Placido fino ad ora per me non aveva voluto dire gran che. E' molto probabile che io cerchi di recuperare qualche altra sua opera.
Citazione: "Questa è la mia lettera di dimissioni dal servizio. Esco di scena in punta di piedi, senza far rumore. Nel tempo che verrà, non ci sarà bisogno di gente come me, perché non ci sarà più nessuna democrazia da salvare, ma solo interessi privati, lotte per più potere, più denaro. I pochi fascicoli che porto con me, riguardano gli uomini che dovranno salvarsi dal diluvio, persone spesso ignobili, anime nere, capitani di ventura, eppure, come già altre volte nella storia, saranno loro a governare il caos."
Un anonimo "servitore dello stato", nascosto in un non meglio precisato istituto di ricerca sociale (ma guarda un pò) a Roma.
Certo, abbiamo i film dei Vanzina e soci, ma non mi va di sparare sulla croce rossa o di mettermi in polemica, semplicemente per me non vogliono dire nulla, ma se tanta gente li guarda...
Comunuqe, grande Michele Placido, davvero.
E' cominciata come con Fight Club. Non voglio fare improbabili paragoni tra i due film, non c'entrano molto l'uno con l'altro, è solo che di entrambi, da promo e locandina, non avevo capito un cazzo, e poi...
Appena uscito al cinema ho impegato molto poco a scartarlo, giusto il tempo di leggere che ci recitava Accorsi, che, guarda un pò, mi fa un effetto molto simile a quello che mi fa Cremonini. La partecipazione di Kim Rossi Stuart, con annessi ricordi tipo Fantaghirò, non ha certo aiutato. Alla meglio, mi sembrava, sarebbe stato un filmetto buonista e stucchevole, agrodolce giusto quanto basta, con qualche rivoletto di sangue all'angolo della bocca e scene patetiche pre mortem.
(Per fortuna che tante persone di cui ho stima mi hanno detto "guardalo che è bello")
E invece niente di tutto ciò. C'è una storia avvincente, un cast perfettamente all'altezza (fatta l'eccezione per il succitato Accorsi che, sicuramente colpa mia e della mia prevenzione, sembra sempre troppo "sforzato" nella recitazione, ma non per KRS che invece fa un "cattivo" credibilissimo) ma c'è soprattutto, strettamente intrecciato con la trama, un affresco storico dell'italia degli anni di piombo e delle vicende più cruente ad essi legate.
Insomma, un bel film, davvero.
Il nome di Placido fino ad ora per me non aveva voluto dire gran che. E' molto probabile che io cerchi di recuperare qualche altra sua opera.
Citazione: "Questa è la mia lettera di dimissioni dal servizio. Esco di scena in punta di piedi, senza far rumore. Nel tempo che verrà, non ci sarà bisogno di gente come me, perché non ci sarà più nessuna democrazia da salvare, ma solo interessi privati, lotte per più potere, più denaro. I pochi fascicoli che porto con me, riguardano gli uomini che dovranno salvarsi dal diluvio, persone spesso ignobili, anime nere, capitani di ventura, eppure, come già altre volte nella storia, saranno loro a governare il caos."
Un anonimo "servitore dello stato", nascosto in un non meglio precisato istituto di ricerca sociale (ma guarda un pò) a Roma.
6 commenti:
Bravo mr B, anche io l'altra sera stavo inziando a vederlo ,ma era mezzanotte e visto che dura più o meno quanto "I Dieci Comandamenti" di De Mille ho desistito. Valeva la pena in realtà anche solo per Anna Mouglalis, che credo sia una di quelle donne per le quali sarei disposto ad uccidere, insieme a Virginie Ledoyen e Natalie Portman!
ciao
g.
Scusa non ho resistito!!!
Brescia
Manifestazione miracolosa o suggestione popolare? Questa è la domanda che molti si pongono di fronte alla misteriosa macchia di umidità, apparsa di recente su un palazzo in via Gasparo da Salò, a pochi passi da Piazza della Loggia. Per i fedeli più devoti non ci sono dubbi: in quel disegno irregolare si nasconde il volto di San Padre Pio: molti, ad ogni ora delle giornata, si fermano nei pressi del portone al civico numero sedici della via, per osservare con i propri occhi la presunta santa apparizione.
g.
oh cielo, una pareidolia!
tuc
Ecco, quando sento qualcuno che conosce la parola pareidolia mi viene voglia di abbracciarlo.
g.
ah menomale che non sono gay, io non so che cazzo possa voler dire pareidolia e soffrirei molto a non essere abbracciato da gabry
Ho casualmente visto lo stesso film proprio due sere fa, nonostante volessi farlo da molto tempo, sia perchè in molti me ne avevano parlato bene (tra gli altri il mio prof all'università discutendo di antisocialità, godimento!), sia perchè avevo visto KRS a teatro e in vari film come "Le chiavi di casa" e "Anche libero va bene" e credo sia davvero un attore notevole... di Placido ho visto "Del perduto amore", un po' stucchevole, e "Un viaggio chiamato amore", invece molto bello... tra l'altro lì Accorsi senbra anche meno marmoreo del solito (nel senso che riesce a fare due sole espressioni del viso)...
Baci cinefili
Ire
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