lunedì, ottobre 30, 2006

Pinkness


Il blog è tornato alla vita.

Dopo tre giorni di inspiegabili errori di caricamento, in cui il server si rifiutava categoricamente di considerare le insistenti e pressanti richieste del mio appiccicosissimo terminale, finalmente oggi le imperscrutabili trame della Casualità hanno fatto si che potessi tornare a prendere in mano le redini del blog...che culo...

Modalità espressive: una ferrari completamente rosa rombante con la scritta in rosso "Playboy" sul cofano, con tanto di coniglietto. Roba che la "PussyWagon" gialla di Kill Bill in confronto era tanto fine da poter essere parcheggiata davanti a buckingham palace. Infondo la chiarezza del messaggio c'era tutta: "ho un botto di soldi, nessun gusto e tanta voglia di scopare". Bho forse sono invidioso di tanta grandiosità...ma anche no.

Comunicazione insolitamente breve e scarsamente significativa. Ma oggi ho avuto modo di "significare" a voce in misura più che abbondante. Sono soddisfatto...meglio, sono stufo.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Mai incontrato il pirla che alle fioriere di via XX approccia le ragazzine dal finestrino dell sua Testa Rossa?
Lui, disicuro, testa d'altro...
Bacio
Sh

P:S: Te l'ho detto di non far troppi complimenti che poi mi monto la testa... ( vai a vedere Venere allo specchio... così mi dici se è tutto da buttatare.. oggi diarrea verbale ... ma scritta )

Anonimo ha detto...

non potevo non rispondere, la tentazione del pink è per me irresistibile.
la mia idea mentale di estetica non trova riscontro nella realtà, triste e insolita, di questa visione: una ferrari pink con aggiunta di scritta playboy.

gert ha scritto:"ho un botto di soldi, nessun gusto e tanta voglia di scopare".

io riordino dicendo: nessun gusto ed ho un botto di soldi"

invidia? della ferrari pink no. di una bella ferrari rossa forse un giorno.
quest'auto non rappresenta l'uscire dagli schemi per farsi notare con l'inedita auto,ma piuttosto è non riuscire ad accontentarsi del massimo, e di conseguenza cercare di cambiarlo per dargli una punto in più.
aimè solo una piccola elite è in grado di farlo. ci vuole preparazione, anche per migliorare il massimo.

**pink**

Anonimo ha detto...

Pink, sta volta non sono d'accoordo, non vorrei tirare fuori la fallocrazia ma...
é un segno evidente dell'esibizione di un status sociale...
così come i volatili sfoderano piume colorate, così l'uomo sfodera la bella macchina. Lo so che è psicologia spiccia ma...
Sh

Anonimo ha detto...

la ferrari è simbolo di uno status sociale. la ferrari rosa con la scritta di playboy è si "fallocrazia" ma permettimelo, è segno di pessimo gusto estetico. sarà che ho tanti amici maschietti che mi fan "capa tanta" su motori e auto sportive ma prima io vedo il pessimo gusto e poi il messaggio che si vuol lanciare, ahimè tristemente.

**pink**

Anonimo ha detto...

Siamo davvero sicuri che chi possiede quella Ferrari 360 Modena della foto sia davvero così tremendamente benestante? Io, no, l'unica cosa di cui sono certo è che abbia dei pessimi gusti. Quanto costa usata una 360 Modena? Sui centomila euro, euro più euro meno. Come un monolocale a Niguarda. Di Ferrari, ovvio, se ne vedono poche in giro, anche per il numero di esemplari che escono dagli stabilimenti di Maranello: pochi, mi pare sui tre-quattromila all'anno. E pensate a quanti miliardari ci sono in giro per il globo capaci economicamente di levarsi lo sfizio della rossa di Maranello: credo qualcuno più di tre-quattromila. Ora: sapete quanto costa un Porsche Cayenne 4.5 turbo (il massimo della gamma)? Sui novantamila euro. Bene, sorvolando sul buongusto, che sia nel caso dell'agghiacciante suv prodotto a Stoccarda che nel caso del bolide rosa confetto ( anche se a me dalla foto sembra rossa ) e lontano anni luce, cosa possiamo immaginare svolga il proprietario come professione? Pensiamo a categorie di lavoratori totalmente scevri di buongusto: gli agenti immobiliari per esempio. Ecco, per me è un agente immobiliare che ha ricevuto una piccola eredità e l'ha sbregata senza alcun senso di praticità.

g.

Anonimo ha detto...

avevo chiesto alla calloni di poter fare una tesina su un confronto tra come gli esseri umani trattano gli animali e come alcuni esseri umani trattano altri loro simili,condendo tutto ovviamente con i suoi cari diritti.
mi è stato risposto, in modo malvagio che questa non fosse una tesi filosofica:
da un' introduzione di una tesi presa da tesionline.it (tesi di filosofia):
"..l'importanza speculativa dei due filosofi risiede nel fatto che entrambi stabiliscono una stretta analogia tra la condizione degli animali, utilizzati per fini industriali e di intrattenimento,e la condizione di quei gruppi umani che nel corso dei secoli sono stati discriminati e ridotti in schiavitù a causa del colore della loro pelle(..) entrambi sottolineano infatti come sia nel caso della schiavitù umana sia in quello della condizione animale sia presente lo stesso atteggiamento di esclusione da comune ambito dell'umanità nel tentativo di giustificarne e legittimarne l'oppressione"
allora.. i filosfi sono Peter Singer che si occupa di "etica di liberazione degli animali" e Tom Regan cultore dei "diritti degli animali" quest'ultimo mi è stato consigliato da lei!!!
MA LA CHICCA E' QUESTA : " sapete quale corrente ha influenzato,seppur indirettamente, la diffusione di questo pensiero??? " LA SCUOLA DI FRANCOFORTE"
dalla quale lei si vanta di venire!!!

figa!!se potessi comprare una ferrari la userei per tirarla sotto!!!!

Gert_dal_pozzo ha detto...

Secondo me finirete a letto insieme :)

Anonimo ha detto...

bruno! sei + dio di Dio!

Anonimo ha detto...

No che poi si monta la testa... già gongola...

Anonimo ha detto...

Eccolo... ci siamo è arrivatoo il freddo... questa sera tira un vento pungente che si intrufola nelle ossa e in cavità che neppure sospettavo di avere...insomma pelle d'oca sulla colonna vertebrale... ed io puntualmente, prima congestione della stagione...
Mia madre: "mettiti la maglia di lana"... la maglia di lana MAI... è rivolta generazionale, una questione ideologica. Sarebbe come ammettere che tutte le dure battaglie per la fottuta indipendenza, l'abolizione del coprifuoco (che per me a 18 anni era acora alle 11.30, ci si spiega perchè son tardona!)e l'uso indiscriminato di televisione e auto, non sono servite a nulla...
E poi , diciamocelo è la cosa meno sexy che io conosca... forse seconda sola al gambaletto anti stupro...!!!! Ti immagini la scena? Un malcapitato lui ti si avviccine tutto desideroso di conoscere i particolari della tua lingerie e cosa si ritrova?
La maglia di lana della nonna... provocherebbe il calo di desiderio pure ad un infoiatissimo riccio.
Piuttosto mi iberno, ma la maglia di lana NO!!!
Ed adesso, tutti voi che vi siete scagliati contro questo tepore prolungato... beh... avrei voglia di portarvi a Lurano... a morire di freddo!!!
Poi al primo starnuto... giuro vi chiudo le nocche nella portiera della precedente ferrari rosa... così oltre al dolore potrete esprimere tutto il vostro disgusto per il cattivo gusto imperante...

Anonimo ha detto...

Solo per frequentatori della Bicocca: stamattina mi sveglio presto come al solito, prendo un paio di quotidiani e faccio la mia micro rassegna stampa, a caccia di sub-umani che protestino, che facciano qualcosa degno di essere fotografato/raccontato in quattromila battute secche spazi inclusi e sei-sette foto in bianco e nero. Penso: andiamo in Bicocca a vedere se incontro qualcuno. Squallore totale! C'era solo sconosciuti, estranei, matricole: che sensazione orrenda!

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

So di che parli...Nemmeno i subumani in bicocca sono più quelli di una volta :(
E' triste vagare per un posto che dovrebbe essere noto e familiare e vederlo ingombro di personaggi sconosciuti.

Anonimo ha detto...

Poco tempo fa dei miei compagni del liceo sono tornati a salutare alcuni professori: c'è un momento preciso in cui capisci che "il tempo delle mele" è finito, e che il succo di quelle mele si sta rapidamente tramutando in aceto. ("Se pensi che invecchiando il tuo culo sia come il vino, nel senso che migliori, non è così, se pensi che diventi aceto, è così" ) Quando non esiste più nessuno nella scuola che tu avessi visto in quinta. In che senso: quando l'ultimo primino che "quando tu eri in quinta lui aveva quattordici anni e tu diciotto diciannove" e ti sembravano un'enormità, esce, magari pluribocciato dalla scuola che hai frequentato e la medesima si affolla di persone nate nei primi anni novanta - Cielo, come è potuto accadere! Quando ero in prima quelli grandi erano del 78/79...argh, ora sono quasi dei trentenni... - ecco, a quel punto è finita. Nel frattempo è incominciato qualcosa d'altro, ovvio, però...però...stamattina la Bicocca era davvero deprimente, fortuna che oggi pomeriggio sono andato a Caronno Pertusella a fare un servizio su una bocciofila che sta chiudendo. Alègria!

g.

Anonimo ha detto...

scusa,nn ti conosco,ma nn ho resistito...poco tempo fa,in un trasloco devastante,mi è capitata tra le mani una lettera goliardica scritta a proposito di un fantomatico incontro profs-alunni dopo 15anni(che vuoistephen frears m'è sempre piaciuto).cmq,i 15 anni scadono l'anno prossimo...dove sono finiti?come li ho potuti far passare tanto rapidamente?nn so,forse,tra un cambio di casa e l'altro,tra paese e paese,tra un'Amore e un ritorno a casa sofferto.cosa mi resta guardando indietro?di sicuro la certezza che la sbronza post-maturità è servita,perchè odiavo tutto di quella scuola,compagni in primis,e me la sono lasciata alle spalle alla svelta,per fortuna.mi piaccio di sicuro di più come persona,ora più che mai.anche se sono ormai vecchia rispetto ai tuoi "grandi",e ciò di cui parlavo a scuola e per cui venivo vista come un'aliena,mi è servito nella vita ad essere considerata una bella persona da gente per me diventata importante.nn guardare indietro alle nuove leve deprimendoti,guarda avanti e goditi il poco tempo che ti separa da ciò che vuoi fare veramente.ciao!b.

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Gabriele, ho 24 anni, ora ci conosciamo un pò meglio. Quello che sostieni coincide con quello che penso: infatti i miei amici sono andati a trovare i vecchi professori al liceo, io avrò avuto qualcosa d'altro da fare. Di meglio, ovvio: anche andare a Cairate a intervistare un pensionato che fa gare di atletica vincendole, anche tagliarsi le unghie, anche lavare il parquet. Fai conto poi che frequentavo un liceo linguistico, quindi i pochi maschi con cui fare amicizia erano: A)dei decerebrati in prima ed uscivano peggiorati in quinta, B)quasi gay in prima, diventavano Platinette in quinta, C)figli della borghesia milanese mezzi psicopatici - uno su tutti: Andreas Luckenbach - fine, queste le tre categorie. C'era infine una decina di persone tranquille con cui ho fatto amicizia, un paio li vedo ancora oggi. In sintesi, liceo sucks, e diffido di chi sostiene il contrario!

g.

Anonimo ha detto...

nn essesere così duro,magari il tipo era appena uscito da pimp my ride!;)

Gert_dal_pozzo ha detto...

...con una ferrari?