mercoledì, ottobre 04, 2006

Resoconto per g.



Oggi primo giorno dell'ultimo anno.
Mi sveglio più tardi del previsto, recupero più tempo del previsto ed il treno lo prendo, ad un orario decente. Il ciele è grigio, le nubi sparse a falde larghe. Il vagone è caldo e c'è una donna francese, con quel tipico accento francese e quel tipico fascino francese che solo una donna francese può avere. Passo il tempo con una selezione di resoconti romanzati di eresie medievali...ok, ce ne metto del mio. La prassi è sempre la stessa: cambio a Carnate, coincidenza, arrivo in stazione, scendi le scale, sali le scale, prosegui trascinato dal flusso fino ai parallelepipedi arancione.
Facce vecchie, facce nuove, comunque molte facce, un caffé veloce e l'abbozzo di un'ora di studio: niente lezioni prima dell'una e mezza. Poi lezione, preambolo spropositatamente lungo, noioso, contenuti del corso, modalità d'esame e "io non ci sarò, ma è come se ci fossi, comunque se volete venirmi a parlare...fatelo" e non continuo lagnandomi della logorrea perchè da parte mia sarebbe...inappropriato. Fine presentazione, pausa. Caffé nervoso e sigaretta che per me non è né caffé né sigaretta, ma aranciata che costa quanto quattro lattine da 25 cl e ne contiene 33. Consulto nervoso con persone "tranque", che "devi mettere in conto i costi di transizione", che cazzo, hai proprio la stoffa del politico paraculo, che non mi piaci, che non voterò per te, ma tanto voterò per uno che ti assomiglia perchè se non ti assomigliano non ci arrivano nella condizione di farsi votare e perchè mio padre è repubblicano (di quelli "buoni"), cazzo, io non posso no votare. Mentre rientri e parli e pianifichi vendetta, tremenda vendetta, rivolta, terribile rivolta, realizzi che non potresti ottenere gran che nemmeno se avessi più ragione di quella che hai, il che è impossibile, perchè nemmeno tu riesci ad immaginarla una soluzione possibile...d’altronde, il casino non l'hai messo in piedi tu.
Fine pausa nervosa caffé. Numeri eccezionali! Cose che quando le vedi pensi, ma allora a qualcuno fare sta cosa piace, ma allora esiste gente che ti parla per due ore facendoti sembrare interessante quello che spiega, che ne sa un sacco e che ti fa venir voglia di saperne di più...idillio. Hahaha...le risate sarcastiche, amare, autodileggiatorie sono solo nella mia testa: Lui fa solo l'introduzione al tema generale di cui il corso affronta un aspetto specifico, e le lezioni seguenti nn ci sarà, non lo vedremo mai più.
Il tema generale è il tempo, il tema specifico...LE PROBLEMATICHE DI GENERE (pari opportunità e simili). Ora non vorrei diventare violento, ma mi viene decisamente difficile. Sono anni che mi massacrano i testicoli con il suddetto tema, non aggiungendo nulla di nuovo, menandola con concetti come doppia presenza e tempo rigido. Non è che io sia contrario alle pari opportunità...solo che non me ne frega un cazzo di fare diventare questo tema il mio oggetto specifico di studi!!!!!!!!!!!!!!! E mi sono rotto le palle di perdere un sacco del pessimamente gestito e scarso tempo a disposizione dietro agli stessi quattro fottuti concetti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Torno a casa dopo altri tentativi inutili di raccapezzamento didattico-cronologico. Ho del tonno del pranzo tra i denti e non ho lo spazzolino. E' una cosa terribilmente fastidiosa. Fortunatamente un viaggio di ritorno non solitario, almeno questo.
Aperitivo volante, compleanno di gente che non conosco, gente simpatica, musicanti di cui ho il cd originale in macchina. Discussioni su arte e scienza, su personaggi costruiti e talenti reali, l'improbabile esempio Spears. La solita concitazione, io sono sempre concitato quando discuto. La gente pensa che sia incazzato. La cameriera con il muschio bianco che si mette controvento pare voglia stordirmi, pur con tutto il raffreddore.
Incontri imprevisti, altre chiacchiere rapide e poi a casa, a letto dopo di questo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il maledetto indottrinamento "woman is good, man is bad" è naturale. Inutile pretendere dei distinguo, o un minimo di senso critico: non me li aspetto da Al Zawahiri, figurati se me li aspetto dalla Leccardi o dalla Ruspini. In compenso ieri sincronicità che gira a mille: dovevo andare a Milano dalle parti di via Castel Morrone, per parlare con dei genitori di un alpino morto in circostanze oscure, una storia davvero triste. Ovviamente, sono in anticipo di tre quarti d'ora: spreco tempo in un caffè, prendo un paio di quotidiani e mi siedo sotto una pensilina dell'ATM ad aspettare le 9,30 ora in cui avevo appuntamento con i genitori del ragazzo deceduto. Leggo su "La Repubblica" un articolo sulle università milanesi: parlano della Bicocca, e ci sono le solite banalità, e tra l'altro anche una piccola perla quasi da "doppio legame", un fenomeno studiato da Bateson in psicologia: una ragazza dichiara al quotidiano diretto da Scalfari "La Bicocca dovrebbe essere razionale, ma a me sembra Legoland". Ecco, cosa c'è più razionale di Legoland, giovane matricola cialtrona? Va bè: mi alzo dalla pensilina, chi ti incontro!?! Giasanti!!! Ahah, mi veniva quasi voglia di abbracciarlo! "Buongiorno Professore!" nel frattempo leggo nei suoi occhi ( ma questo chi cazzo è? ) Giasanti abbozza, con un sorriso mi chiede come va, quando mi sono laureato e via, è sempre più evidente che come logico - e noi lo sappiamo grazie ad Halbwachs che ci fece leggere la grandissima Bracco! - lui ignora chi abbia davanti, mentre io ho scolpito nella memoria per sempre il suo 26 a casaccio per la tesina sull'eroina della Bayer e la cocaina sniffata da Miccichè e soci al Ministero. "Io abito qui, vicino a via Gustavo Modena, in via Goldoni" mi spiega, ha la faccia di uno che sta per perdere l'autobus.
Per saperne di più sulla storia dell'alpino, andate su www.alpinorobertogarro.it

ciao bruno!

g.

Anonimo ha detto...

divino bruno, inseriresti noi neofiti dello specialismo nel tuo sociodromo?
Saluti cum laude!
Giulo

Anonimo ha detto...

Che strano periodo: a metà fra qualcosa e qualcos'altro. Figata.

g.

Anonimo ha detto...

GIASANTI IO LO AMO.. LUI è SEMPRE A META' TRA QUALCOSA E QUALCOSA DI "ALTRO" E LA COSA MIGLIORE è CHE NON è MAI A CONOSCENZA DI NESSUNA DELLE DUE PARTI!!

Anonimo ha detto...

Vi prego, ditemi che avete qualche esame con Giasanti, vi prego!

g.

Anonimo ha detto...

sicuramente io gli opzionali li dò con giasanti..e anche la tesi che tanto devo solo guardare i cartoni animati per farla.
se lo rincontri salutamelo g.!!

Anonimo ha detto...

Fame nel mondo? Atomiche coreane? Finanziaria? No, il vero problema è decisamente un altro, ed è il costo dell'abbigliamento maschile. Intendo, abbigliamento che ti consenta un'apparenza decente. In fondo "bisogna sempre conservare una parvenza di normalità" come direbbe qualcuno che conosco: bene, stamattina dopo essere andato a Sesto San Giovanni, a caccia del pazzo che ha messo una statua di Padre Pio alta due metri sul balcone ( courtesy: Marco Dugato ) ho deciso di fare una cosa solo apparentemente femminile, ovvero un giro per negozi senza sapere cosa comprare, ma con molta voglia di spendere. Voglia di spendere ( "Sprecare denaro è un'ottima idea per iniziare una festa" direbbe Warhol ) rimasta tale, dato che mi scontravo contro prezzi del tipo 80 euro per un paio di jeans, o 140 euro per un maglione blu scuro - e ormai ho solo maglioni blu scuro - per non parlare delle giacche invernali, di cui non avrei nessunissimo bisogno, ma che ho provato, gelandomi su cartellini che indicavano prezzi dai trecento euro in su.
A presto, a tutti

g.