sabato, luglio 29, 2006

Gert in the sky with hammond


Ok...2.37, meno di tre ore alla partenza...sarebbe proprio il caso di andare a dormire, tanto più che la valigia non è del tutto finita. Continuo imperterrito a coltivare la catastrofe, come un fragile embrione pulsante...il mio inconscio cerca in ogni modo di dilazionare la partenza, ma il suo giungere è ormai inevitabile, il dado è tratto da molto tempo. Basta, piantiamola, ora sonno, il poco disponibile, poi via, verso la terra dei vicecampioni del mondo.

domenica, luglio 23, 2006

Munich 72


"Non è degli agili la corsa né dei forti la guerra,

perchè il tempo ed il caso raggiungono ogni uomo"


(Da Munich, Spielberg 2006...citato dalla bibbia credo, ecclesiaste 9-11, o almeno questo mi dice internet)


sabato, luglio 22, 2006

Fear the truth


La realtà non può fare paura.
La paura viene prima.
La paura viene dopo.
La paura è dentro di noi, nasce da noi e ci appartiene, almeno quanto ci appartiene il pensiero.
Noi siamo dentro la realtà, vi nasciamo e le apparteniamo, almeno quanto ci è dato di essere reali.
Solo dalla realtà possiamo muovere, anche secondo paura o secondo pensiero, ma sempre e solo dalla realtà.

Il troppo sdoppia


Avrei voluto scrivere ben altro, infondo di soggetti ne avrei in abbondanza, ma il caldo si impone presuntuoso e prevaricatore ed è solo per orror vacui che scrivo queste insulse due righe.

lunedì, luglio 17, 2006

Fall & rise


Cercava la catastrofe, ora ansiosamente, ora distrattamente, convinto che ad ogni fine seguisse un inizio e che quanto più rovinosa e netta fosse stata la caduta, tanto più luminosa e positiva sarebbe stata la rinascita...forse fascinazione da karma, da (micro)equilibrio dinamico, o da una sorta di olismo individuale a convenienza.

Il grosso problema è che, da sempre, aveva la tendenza a rimandare, a temporeggiare, ad essere incostante e disorganizzato (o forse amava, senza confessarselo, languire), con il risultato, prevedibile, che la catastrofe, o almeno il suo embrione, continuava a crescere, a mutare, e ad arricchirsi di nuovi elementi, senza mai raggiungere l'acme, con buona pace della radiosa rinascita.

venerdì, luglio 14, 2006

Fecalia


"Non ho nessuna intenzione di lasciare la politica, io sono l'unico leader che riesce a tenere unita questa coalizione". Parola di Silvio Berlusconi...

"Qualcuno, per ora ignoto, ha provveduto a imbrattare con escrementi umani i corridoi di palazzo Marini..."

Berlusconi sottolinea di "non voler appendere le scarpe al chiodo", perchè "se lo facessi perderei la stima di oltre il 50 per cento degli italiani: non posso permettermi di concludere la mia avventura umana in questo modo".

I commessi, immediatamente convocati per ripulire, hanno avanzato l'ipotesi di un episodio di incontinenza imputabile a qualche persona anziana.

"Ho il rigetto del teatrino della politica, dei telegiornali e dei giornali", spiega l'ex premier, per poi aggiungere: "So che sono condannato a restare a fare quello che faccio, perchè sono una persona responsabile".

"Ma la quantità di escrementi umani rinvenuta - ha precisato il parlamentare - è notevole e non è ben chiaro come una cosa tanto disdicevole possa essere accaduta né appare compatibile con un episodio di incontinenza imputabile ad una persona anziana". "Chi ha visto l'indegno spettacolo non può che pensare piuttosto a qualcos'altro".

martedì, luglio 11, 2006

In god we blast


L'uomo ha creato dio per bestemmiarlo.

Cos'è dio se non la reificazione dell'incapacità psicologica, tipicamente umana, di accettare il caso, la necessità stringente di trovare responsabilità, colpa dietro ad ogni evento.
Il sommo capro espiatorio, il principio ultimo di responsabilità, l'indirizzo ottimo per la rabbia nata dalla frustrazione per la propria impotenza, ancora più adatto se, come nei casi più raffinati, è un dio onnipotente, onnisciente, che si sostiene agisca per il "bene" sempre e comunque, il cui agire sia inintelligibile.

Per cos'altro se non per bestemmiarlo...?

sabato, luglio 08, 2006

Displace the Bottom


Continua il progetto "disloca le terga" (rinominato così dal Comitato per la Moralità da: "muovi il culo"). Domani, fino a lunedì sera, Pisa presso la gentilissima Anna. Un autoaugurio di buon Viaggio.

mercoledì, luglio 05, 2006

Vanigrafe


Gli occhi spiritati, la faccia pallida, me ne sto immobile, seduto sul marciapiede difronte all'edificio dei bagni pubblici al primo binario della stazione di Milano Greco pirelli aspettando il treno.

I pendolari sciamano avanti e indietro, salgono e scendono dalle carrozze, chiacchierano tra loro con un brusio indistinto, sbuffano, dormono. Fa caldo, terribilmente caldo, ma l'immobilità sembra ottimizzare la capacità del mio organismo di termoregolarsi. Perdo per qualche attimo la capacità analitica utile a considerare gli eventi circostanti individualmente e ad attribuire loro significato. Mentre i pensieri si susseguono tumultuosi il mondo nel suo complesso sembra parlarmi.
Il treno arriva, salgo e mi piazzo sul primo posto disponibile, notando che sono a fianco ad un gigante essudante e per nulla beneodorante e ad una gigantessa, tanto lunga quanto spessa e che il mio spazio si fa angusto ed indesiderabile, ma non me ne curo, prendo foglio e matita e scrivo duro.
Devo fare impressione a chi mi veda, per il mero aspetto tanto quanto per la foga con cui metto su carta il mio pensiero malato:

“La verità esiste. La verità è nella disposizione delle vene, gonfie, sul dorso della mia mano; nel guizzo dei tendini. La verità è nella caligine, nella sospensione casuale delle particelle nell’aria rarefatta."

"Il senso è nel momento, troppo istantaneo per coglierlo, il senso è nel calore intenso, nell’umidità che annulla il limite, il confine, nella vicinanza che approssima l’unità del tutto. Il senso è nel vivere e nel sentire, ma non nel comprendere, che è il cercare il senso. Il senso è nel coito e nella riflessione (ragionamento), in quest’ultima non come oggetto, ma come accidente."

"La verità è antica e parla alla carne con il linguaggio più semplice e perciò incomprensibile, poiché non va compreso, in quanto posseduto, in quanto essenza, essenza propria."

"Il senso gronda sulle cose che ne sono insitamente prive, che per loro natura non lo posseggono o non possono comunicarlo a chi non può cogliere, gronda vischioso ed artefatto, eterogenito, ma talmente denso da impregnare ogni cosa, da lasciare di se traccia permanente, benché non eterna, non immutabile."

"Ogni cosa è comunicazione, messaggio, la parola e la traspirazione, perché il tutto ancora ricorda di essere stato uno benché costretto a dimenticare dall’urgenza del divenire per essere.”

Gli sguardi, allucinato il mio, curioso il suo, si agganciano trasversali al corridoio e restano fissi per lunghi istanti, poi lei scende. La fermata dopo è la mia, ripongo il mio foglietto e raggiungo l’uscita.

lunedì, luglio 03, 2006

Occhi

Guardare negli occhi una persona presenta la fastidiosa necessità di decidere quale occhio guardare. Non si possono guardare entrambi. Non contemporaneamente, e di solito si finisce per preferirne uno.

A volte le parole escono dalla bocca senza più significato del parlare in sé e per sé, per sfoggiare la capacità di farlo, la conoscenza e l’abilità di usare parole ricercate, o solo per la paura del silenzio o il fastido nei confronti dell'imbarazzo che porta con sé. L'accettazione del silenzio quando non si è soli (in termini di compresenza fisica) è una cosa rara, non c'è bisogno che lo ribadisca.

Il tempo passa, e non dovrebbe, non così almeno, non tanto rapidamente, ma immagino che lo faccia (così rapidamente) proprio perchè non dovrebbe e che, se dovesse farlo, non lo farebbe.

Non credo siano necessarie altre banalità per riempire il "foglio" e, comunque non riesco a produrre scuse valide per non andare a letto facendo finta che domani mi sveglierò presto per studiare.

domenica, luglio 02, 2006

Bottom-up or Top-down?


L'incolmabile divario tra la teoria, l'astrazione da un lato, e la pratica, la concretezza, dall'altro, non smette di assillarmi. A volte è un divario che sembra incolmabile, tanto da far nascere domande sul senso (non voglio dire utilità...ma questo sarebbe) dell'astrazione; altre volte la connessione è così naturale e lampante da infondere fiducia in chi nutra la convinzione che l'astrazione possa rendere grandi servigi al quotidiano (volendo uno le prove le trova sotto gli occhi ovunque guardi, ma è comunque un problema di grado, non di assenza/presenza).

Quest'ennesima, banale, sega mentale perchè?? Perchè martedì ho un esame di economia, ma non economia formule e grafici (in minima parte), di "economia critica", molto astratta, molto filosofica...mostra interessanti modelli interpretativi dell'agire umano basati essenzialmente sul concetto di uomo come attore razionale massimizzante la propria utilità, solo per fare vedere che funzionano in presenza di catervate di condizioni decisamente irrealistiche, per mostrare le ovvie critiche e concludere che, comunque, quei modelli hanno la loro utilità...interessante...ma a volte un pò troppo "croccante" e abbastanza alieno rispetto alla mia formazione di fondo (homo sociologicus Vs homo oeconomicus 2-1)...forse questo genere di dissertazioni ti piacerebbe ajola...

Cmq, ora magari torno a studiare, visto che l'ho fatto fin troppo poco e che, se passerò l'esame, sarà merito delle mie "incredibili capacità di massimizzatore della mia utilità e predittore dell'altrui strategia" più che del mio studio. Fatalismo, abbracciami!