martedì, novembre 01, 2005

30° Anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini

“Nelle panche, nei corridoi,
eccoli con il mento sul petto,
con le spalle contro lo schienale,
con la bocca sopra un pezzetto
di pane unto, masticando male,
miseri e scuri come cani
su un boccone rubato.”
(Pier Paolo Pasolini: La Terra di Lavoro)

Nella “notte dei Santi” (2 novembre)1975 fu ucciso a Ostia Pier Paolo Pasolini. Le prime pagine dei giornali italiani si riempirono di articoli,di foto macabre del cadavere, di versi scritti a ricordare il poeta dai suoi amici e da chi non lo aveva mai stimato troppo. Il gusto del giallo, le strane circostanze della morte attirarono l’attenzione degli italiani forse ancor più di quanto essi si fossero accostati in vita alla figura di Pasolini. Eppure attraverso il genio ironico e provocatore della sua opera possiamo ripercorrere quasi trent’anni di storia italiana.
Nella giovinezza compose a Casarsa, dove trascorreva le estati, le sue prime opere, scritte in dialetto friulano.
Si dedicò quindi alla poesia in lingua e alla prosa. Pesa sulla sua biografia la cacciata, nel 1949, dal PCI e dall’insegnamento, per le accuse di omosessualità. Si trasferì a Roma, dove venne a contatto con il mondo delle grandi periferie della capitale, mondo che costituirà il soggetto principale del neorealismo cinematografico di Pasolini. Alla produzione di pellicole unì la riflessione sul linguaggio del cinema e affermò brillantemente la distizione tra cinema di prosa e di poesia.
Fu osservatore attento dell’evoluzione della società e del (mal)costume italiano. Attento e controcorrente, come testimoniano i versi scritti dopo la contestazione studentesca nella “battaglia di Valle Giulia”, in cui difende i poliziotti, di origini proletarie, dall’attacco dei giovani contestatori, figli della borghesia e classe dirigente di domani. Prepara un intervento per il congresso del Partito Radicale, ma non riuscirà mai a pronunciarlo. Verrà ucciso da uno dei suoi “ragazzi di vita”.

(tratto dal sito Pier Paolo Pasolini: il cinema, la poesia, la critica sociale: pagine in rete su un protagonista del novecento: pasolini)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Porcaputtanadiquellospammatorebastardocagatofuoridaunamadreincorsachesefosseindianosichiamerebbepreservativobucato mi stanno sul cazzo gli spammatori comunque grande Gert che ricordi una delle ultime menti veramente rispettabili in questa italia: ONORE A PASOLINI

Anonimo ha detto...

Onore a pasolini!!! anche quello in provincia di bergamo!!!!