sabato, ottobre 22, 2005

Masloweide


Non ho visto lo Show di Celentano, non me lo sono nemmeno fatto raccontare, ma, ovviamente, non ho potuto schivare le bordate televisive a riguardo: Del Noci furenti, Fascisti Sbofonchianti, Bondi ironizzanti, presidenti della commissione di vigilanza dei DL (Margheriti) contenti. La libertà di stampa è tornata? La libertà di stampa non è mai andata via? Non lo so...mentre ci si è pre si tutta sta briga per la bagarre celentanese io non mi sentivo né felice, né furente, né triste, né contento...continuavo a pensare alla gerarchia dei bisogni di maslow, la teoria secondo la quale i bisogni sono ordinati dagli uomini secondo un ordine gerarchico appunto e, prima di sentire quelli di ordine più elevato, quelli più astratti, l'uomo deve soddisfare quelli più basilari e concreti.

Mi è sembrato fine a se stesso e molto autoreferenziale, inutile, nonché stimolato da motivi ben meno nobili di quelli apparenti, parlare ancora, negli stessi termini, di libertà di stampa e bearsi che gli Italiani finalmente hanno capito e che è per questa lotta che il regno del terrore è agli sgoccioli.
Non nego che l'oscido Silvio abbia fatto le sue luridate anche in questo campo, ma, se la sinistra vincerà (come infondo ancora spero), non è certo per la lotta fatta per la libertà di stampa e, infondo, neppure per i meriti dei suoi dirigenti (se le primarie sono state un successo, il merito è degli elettori), ma per l'immane sfacelo che l'attuale governo ha portato ad economia e stato sociale.

Gli italiani il giornale non lo leggono o meglio, quelli che lo leggono sono pochi, i più guardano la tv e, a parte i momenti più defilippici, non si interessano a talk show politici et similia, preferiscono la comicità che non fa male a nessuno alla satira e non se ne accorgono (parlo sempre di un buon numero di italiani, non della totalità) se c'è libertà di stampa/parola o no, magari nemmeno gli interessa. Ad interessargli moltissimo è (giustamente) il fatto che "non riescono a tirare fino a fine mese con il loro stipendio/pensione", che la spesa è sempre più cara e che "un euro = mille lire". Questo è tanto vero che, nei sondaggi, le preoccupazione economiche superano la famigerata fame di sicurezza, lo slogan "città più sicure" ha perso la pole (Manny docet, da Vespa).

Se la sinistra vincerà sarà perchè gli italiani stanno ricominciando a ricordarsi la fame...(non che un numero già relativamente nutrito di persone l'avesse mai dimenticata)

Tornando all'incipit, Celentano non lo amo, troppo protagonista, troppo impositivo, troppo...alternativo (lo spot del programma esemplifica perfettamente ciò che intendo). Ripeto, il programma non l'ho visto, ma anche Santoro comincia a non piacermi più gran che...se la libertà di stampa non c'è è un problema comune, non un problema di pochi e lui mi da l'impressione di gestirla in modo esclusivamente individuale, da martire.
Ho apprezzato molto di più la scelta di Biagi e Luttazzi: "non parteciperò al programma perchè in rai non voglio tornarci solo da ospite, regalando ascolti record (che per altro rockpolitik ha avuto) ad un servizio pubblico che mi ha cacciato e facendo magari passare la mia presenza come prova della effettiva libertà di stampa/parola vigente in Italia (anche questo si è verificato)".
Non credo di essere riuscito a esprimermi al meglio, sono ancora confuso, in riflessione, sono solo sensazioni...ma ci sono e non mi va di ignorarle.

1 commento:

Anonimo ha detto...

poroppoppò....poroporopopperopperò....
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