sabato, gennaio 06, 2007

Sono l'egocentrismo di Gert...


Ci hanno grandemente ingannato. Il mondo non è più piccolo solo perchè esistono gli aerei. Il villaggio globale sarà pure globale, ma è sempre un villaggio. Quello che guadagniamo in distanza lo perdiamo in complessità. Probabilmente riuscirei anche a tirar fuori delle ipotesi riguardo a chi possa trarre giovamento dal fatto che noi si credia che il mondo sia più piccolo, ma per il momento mi limiterò ad affermare anaelasticamente che è così: qualcuno ne trae giovamento.

E' difficile accettare che non puoi piacere a tutti, ma è anche più difficile accettare che non tutti quelli a cui non piaci li puoi ricambiare, che puoi trovare amabile una persona che ti trova deprecabile o anche solo insulso, a volte proprio per i motivi che ti rendono deprecabile o insulso ai suoi occhi.

Tante persone hanno un "altrove", fisico, che si sostanzia in nomi-idee-luogo come Berlino, Londra, Parigi...io no, il mio è ancora oggi qualcosa di infantilmente vago: non ha nome, non ha topografia, non ha ubicazione...credo sia la stessa cosa di non avere un genere musicale preferito, di non riuscire a decidere quale sia il proprio libro o film preferito, la stessa cosa di non avere uno stile preferito. L'apoteosi dell'indecisione. Si noti che per preferito non intendo immutabile...

E' curioso come a volte le malattie del corpo indeboliscano anche lo spirito, come quella certa vaga debolezza delle membra fiacchi la mente e causi una regressione inattesa e spiacevole.

Una cosa è certa: io amo il freddo, il freddo mi odia...con tutte le ricadute del caso.

35 commenti:

Anonimo ha detto...

Il mio unico altrove geografico possibile è Pietra Ligure. Se ne è già parlato, Disneyland feromonica per teenager di Milano e Torino, dove il misterioso e inafferabile ceto medio 50's di cui i miei nonni facevano parte ha acquistato ed edificato in massa seconde case di poco pregio. Casa nostra a Pietra Ligure è piuttosto piccina, come forse ricorderanno Giulio e Gio, due locali, metri quadrati pochi, penso una cinquantina. L'arredamento della sala è bloccato ad un anno imprecisato, ma che rappresenta il futuro dell'arredamento come potevano vederlo nel 1956. Un grosso mobile in teak, coperto da strani souvenir banali - zoccoli dall'Olanda, barchettine di bambù dalla Thailandia, un Tv Color di vent'anni fa - una cucina rifatta da poco, un bagno, una camera da letto, e fine. Vorrei portare Augè a Pietra Ligure, che so, in un giovedì qualunque di febbraio e fargli capire che non serve andare all'Auchan o a Roma Termini per vivere un non luogo. A Pietra Ligure, tranne il trimestre estivo di vacanze scolastiche, potresti tagliare a pezzi suore in mezzo alla strada, e nessuno avrebbe nulla da dire. Anzi, forse qualcuno ti presterebbe uno di quei mangler per tagliare le piastrelle, per fare più in fretta.

g.

Anonimo ha detto...

ANSA) - VARSAVIA, 5 GEN

Il futuro arcivescovo di Varsavia,
monsignor Stanislaw Wielgus collaboro' con la polizia segreta comunista. Lo ha riconosciuto oggi una commissione di inchiesta della chiesa polacca. L'edizione polacca della Radio Vaticana ha annunciato intanto che monsignor Wielgus prendera' 'canonicamente in possesso l'arcidiocesi di Varsavia' oggi alle 16, e domenica prossima fara' l'ingresso ufficiale in cattedrale.

007 missione "come ti frego dio"

Gli sceneggiatori di hollywood sono delle emerite merde in confronto a sto quà

Anonimo ha detto...

Si, una storia interessante. Rimanda a tutta quell'epoca che ci siamo persi - parlo per me e i nati nei primi anni ottanta - per ovvi motivi anagrafici, conservando come un lampo una edizione del Tg2, nel 1989, che mi ricordo perfettamente, si apriva con i festeggiamenti per la caduta del Muro di Berlino, quello me lo ricordo bene: stampato aes perennium. Cercare, quando si scrive una storia, di ricostruire la realtà, per rendere la narrazione se non realistica ( che cos'è il reale? ), quantomeno plausibile nella sua improbabilità, è una tendenza degli ultimi venticinque anni. In questo periodo gli sceneggiatori e gli scrittori si sono messi abbastanza d'impegno per battere la realtà ( ma di nuovo: cos'è la realtà? ) e in alcuni casi ci sono riusciti. Penso a Ellroy, a DeLillo ( simpatica omonimia! ), a Thomas Pynchon, in Italia a Genna e ai Wu Ming, e anche a Leonardo Colombati, di cui non ho purtroppo ancora letto "Perceber" ma mi dicono sia roba forte. Il prete doppiogiochista, "non lo fo per piacer mio ma per piacer alla Stasi", o alla Securitate, o ai misteriosi servizi segreti polacchi di cui non mi viene in mente il nome, è una meraviglia.

g.

Anonimo ha detto...

puoi illuderti di appartenere a un luogo,che una città ti faccia star bene,ma finchè nn trovi il tuo IO,puoi solo fuggire all'ovest di te stesso.

Anonimo ha detto...

si potrebbe rovesciare la questione e dire che non sarai mai sicuro che i tuoi problemi derivino da controversie con un presunto IO finché non te ne sei andato per un po' altrove.. :-)

Gert_dal_pozzo ha detto...

Che è quello che sto cominciando a pensare anche io...

Gert_dal_pozzo ha detto...

AUGURI GIULIOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Il "preferire"non è qualcosa da cercare o da scoprire che all'improvviso appare chiaro ai nostri occhi. Non è intrinseco.
E' strettamente legato a dove si nasce, a dove si vive, alle esperienze che si intraprendono. Certe musiche, odori, immagini suscitano forti emozioni sol perchè ricordano il passato, la maggior parte delle volte legato all'infanzia. E spesso proprio questi divengono "i nostri preferiti",pur non conoscendo il loro effettivo ed oggettivo valore...non ci interessa, a volte, neppure metterli in relazione con altro, sappiamo ciò che preferiamo, lo sentiamo e basta.
L'esser mutevoli, eclettici non è affatto un male...è solo un diverso "modo di preferire",ma la relazione di se stessi con l'esterno è ben chiara.
Il punto è...cosa s'intende per io. L'io si può definire mediante la capacità di non restare indifferenti agli eventi e di saper formulare opinioni, stabilire "vicinanze", "contatti" significativi con ciò che l'esterno offre, senza necessariamente limitazioni temporali.
Se tutto scivola via veloce, dopo aver provato forti emozioni, e,per di più, muta totalmente sostanza ed espressione...allora l'io non è poi così necessariamente profondo o è spodestato e vinto da paure che in qualsiasi luogo e dove lo atterrirebbero.
faidra

Anonimo ha detto...

Auguri Giulio! Posso suggerire un altrove geografico? E chiedo già scusa per la lunghezza dell'intervento. Marco da tempo mi parlava di Consonno, un paesino in collina dalle parti di Lecco, Brianza pura. Dalle parti di luoghi come Olginate, Santa Maria Hoè, a voler essere generosi, Erba, domicilio di uno dei più curiosi omicidi plurimi degli ultimi tempi. Bene, breve storia di Consonno, e ancora un grazie a Marco che me l'ha fatta scoprire: negli anni cinquanta il paese, in cime ad una collina a circa novecento metri di altezza, è isolato, c'è solo una piccola mulattiera che porta ad Olginate. Uno degli ultimi censimenti parla di 350 abitanti: uno degli ultimi perchè? Perchè entrano in gioco due, anzi, tre fattori: il boom economico 60's, il (falso) conte Mario Bagno, e "il lusso che rende pazzi" come scrisse Giulio poche settimane fa. Bene: a Consonno nessuno possiede la casa in cui vive: la collina appartiene a due famiglie, i Verga e gli Anghileri, che vendono tutto, collina, case, boschi, prati e abitanti al (falso) conte Mario Bagno. Roba da epoca feudale. Mario Bagno, (il lusso rende pazzi, ma lo vedremo tra poco), è molto ricco: diventa ricco in quegli anni in un modo molto semplice, asfaltando le strade. E l'Italia di quegli anni ha un gran bisogno di lingue d'asfalto che permettano alla 600 presa a rate di arrivare alla prima volta che vedrai il mare. Bene; Mario Bagno, il falso conte, è pazzo. Prende possesso della colline, delle case dei boschi dei prati degli abitanti, e rade tutto al suolo. Tutto. Del vecchio borgo non rimane nulla. Resta una Chiesa del 1300, una canonica, e il cimitero, 'chè i morti almeno li risparmia. Per gli altri, per i vivi, c'è un futuro di benessere, c'è un futuro di progresso: c'è una Las Vegas della Brianza che Mario Bagno fa costruire negli anni che vanno dal 1960 al 1964. C'è un minareto alto venti metri, colonne falso greche, colline abbassate a suon di esplosivo, fontane, alberghi. Migliaia di visitatori che accorrono a vedere questo posto, che a vederlo oggi sembra uscito dalle menti di William S. Burroughs e David Lynch in una giornata di grazia. Consonno diventa un luogo frequentatissimo, à-la-page, nell'albergo Plaza, oltre ad esserci un bordello clandestino, una notte ci dorme anche Mina.
Poi, la natura, cambia idea: una frana blocca l'unica strada di accesso a Consonno, ed è la fine: siamo neanche a metà anni '70. Consonno non è già più il luogo di villeggiatura che incuriosisce gente da tutta la Lombardia. Consonno, muore, e muore il minareto alto venti metri, e muoiono le colonne falso greche, e muore la balera e l'Hotel Plaza dove una signorina la trovi sempre, basta pagare. E Consonno arrugginisce, crolla, collassa, cresce l'erba e crescono gli alberi nelle fontane, passano le stagioni, il metallo si ossida. Oggi a Consonno vivono cinque persone. E una casa di riposo per anziani non autosufficienti: ed è difficile non sorridere leggendo uno degli arrugginiti cartelli di benvenuto, che recita "Chi vive a Consonno campa di più".
Forse, ora è vero.
Per chi volesse saperne di più, c'è un meraviglioso documentario di Rtsi qui: http://www.rtsi.ch/trasm/storie/welcome.cfm?idg=0&ids=1793&idc=7926
Ciao ancora a tutti, auguri a Giulio, e scusate la lunghezza dell'intervento

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Ciao Faidra,
auguri anche a te.

Che i miei problemi siano interni o esterni poco cambia in una prospettiva in un certo senso olista dove tutto è connesso con tutto come quella che mi sembra di aver recentemente adottato.

Ho detto poco cambia e non poco importa.

Io ho sempre avuto la tendenza marcata, soprattutto in passato, all'introspezione, alla deriva verso quel mondo interiore che, al di la del fatto che "esista realmente" un mondo interiore distinto da un mondo esteriore, aveva come materializzazione fisica la mia casa, nello specifico alcune stanze entro di essa, tra cui la mia e poco altro.

La predilizione per questo mondo interiore è stata causata/causa anche della mia difficoltà ad avere rapporti sociali con i miei coetanei e della mia incapacità, mancata volontà ad "imparare una soddisfacente socialità".

Tutto questo è arrivato a stufarmi, a nausearmi parecchio tempo fa.

Va da sé che, a logica, per mutare uno stato di cose insoddisfacente si agisce o si cerca di agire su ciò che lo caratterizza, dunque ho cercato di agire sulla mia socialità e contemporaneamente, le cose sono più intimamente e profondamente connesse di quanto nn riesca ad esprimere, sul mio ambiente fisico, sui posti che frequentavo, cercando di ampliarlo.

L'esperienza, qualsiasi esperienza umana, a meno che non ci si trovi per qualche motivo intrappolati in un corpo il cui apparato sensoriale è completamente inabile, parte necessariamente dalla percezione del mondo fisico, comprensivo di cose e viventi.

Ogni esperienza è situata, localizzata, si realizza in un contesto percepibile che inevitabilmente la influenza.

Non ha nessuna importanza se questo contesto fisico abbia una oggettività trascendente o meno, se esista nello stesso modo per chiunque lo percepisce o no.
possiamo ignorarne l'esatta natura, questa natura ha un rapporto con la nostra percezione, e con l'elaborazione che facciamo del nostro percepito.

le esatte caratteristiche di questo rapporto possono non essere note, ma il rapporto rimane.

Ho ecceduto. Credo anche di essere stato astruso.

Chiedo scusa.

Anonimo ha detto...

santa amria hoè rules!

Gert_dal_pozzo ha detto...

...hem...giusto...

Anonimo ha detto...

Ci sono giorni, come ieri, che ti alzi e hai come colonna sonora, che so, qualcosa dei Godspeed You! Black Emperor, parti col buio per andare a Genova e Genova fa schifo, perchè, A)Piove, e le foto con la pioggia fanno schifo e B)Passerai la giornata a Valpolcevera, quartiere degradato poco dopo l'uscita dell'autostrada Genova-Bolzaneto. Ci sono giorni invece, come oggi, che ti alzi tranquillo, c'è già il sole, e hai come colonna sonora un roba tipo l'inno alla gioia, roba che magari vai in banca in bicicletta, e scopri che ti hanno pagato delle vecchie cose e ti viene da chiedere all'impiegato "Ma è sicuro di questa cifra qui?", poi, il clamoroso incendio in Bicocca! E soprattutto il bellissimo omicidio plurimo di Erba ha dei colpevoli, meraviglioso. Spero che qualcuno abbia letto il racconto di Frigerio, l'unico sopravvissuto, di quando Olindo Romano gli ha tagliato la gola, credo fosse sul Corriere di ieri, ed era letteratura, non giornalismo: ve ne copio e incollo un pezzettino

«La porta si è aperta all'inizio piano piano, poi di colpo. Ho visto lui, il mio vicino Olindo. Sembrava un indemoniato». Il supertestimone racconta che Olindo non ha detto una parola, descrive l'espressione rabbiosa del suo volto. «Mi ha sollevato di peso e mi ha sbattuto per terra» ricorda. Poi si è chinato e lo ha riempito di pugni e calci. «Sentivo Valeria che gridava, lui continuava a colpirmi». Frigerio si ritrova a faccia in giù, incassa botte in testa, sulla schiena, sul collo. «Poi mi si è messo a cavalcioni sulla schiena, non potevo muovermi». Il superstite, sottile di statura, rivive in ogni deposizione l'immobilità e il senso di impotenza di quei momenti. Ricorda che un peso enorme lo teneva schiacciato a terra. Sente la mano di quell'uomo, che a lui sembra quella di un gigante, mentre gli afferra la testa e gliela tira indietro. Descrive un gesto simile a quello visto nei video dei terroristi islamici che sgozzano l'ostaggio. Ecco. «Mi ha sollevato la testa e ho sentito una lama che mi ha tagliato la gola». Frigerio spiega le sensazioni di quel taglio, il sangue, sua moglie che urla più forte e che probabilmente lo salva.

g.

Anonimo ha detto...

In questi giorni ho grosssa difficoltà a distinguere tra preoccupazioni reali e seghe mentali.... forse l'unica cosa da fare è stare a gurdare ede daspettare che questi giorni passino...
Il problema rimane... se si rimuggina troppo spesso sono le tue paure ad avere campo libero ... ma... mi piacerebbe che fossse tutto lineare e facile come a volte sembra... ma poi alcuni maledetti particolari iniziano ad insospettirti.... beh, non dico che ne viene fuori un romanzo giallo... ma i complotti che si figurano tanto lontani non sono... intreci di " se ha detto questo e quello.. allora... deve esssere così.. oppure cosà..". di conseguenza il mio cervello e la mia ulcera vanno a puttane e improvvisamente non ci capisco più nulla ( tanto per cambiare).. a volte basta parlare, chiedere spiegazioni
oppure far sentire all'altro le proprie esigenze e si ha riaposta, magari non proprio quella che si vorrebbe ma almeno un punto fermo ( sempre che non riparta il giro di giostra cervellotico..) e altre invece si tenta di provocare una reazione per mettere alla prova l'altra persona... perchè si ha paura di essere troppo diretti e soprattutto di non ricevere alcuna risposta...
Potere e mistero della mente.. illusioni che diventano labirintiche realtà?

Anonimo ha detto...

... ma come cavolo scrivo??? dislessia da tastiera..

Anonimo ha detto...

Ehhh...ma succede, succede, sono cosa che capitano ai vivi, guai se non capitassero. Pensa che palle. Pensa che noia un mondo in cui le ragazze più meravigliose del pianeta ci stanno sempre, a Natale non ti hanno regalato uno zerbino ( i miei con me l'hanno fatto! ) ma ti hanno preso una Murcièlago verde, di quel verdino che fa inorridire chi la Lamborghini dice di doverla avere solo gialla, e pensa che noia, un mondo che esci di casa ed è come lo vorresti. Già, ma come è fatto il mondo che vorresti? Più lineare? Più semplice? Meno prevedibile? Oppure più prevedibile? Mah.
A me basta un futuro con Saab - Subaru ( o anche Mitsubischi Lancer Evo VIII ) e moglie bionda! Ahah!
Forza!

g.

Segretariato Ciclotimia Italia.

Anonimo ha detto...

Gabri lavori anche per blob??Hanno riportaton proprio le frasi che hai scritto tu...non so se hai visto il commento al tg2 della Loewenthal...del tipo ora guarderemo con sospetto anche i nostri vicini...arg....

Anonimo ha detto...

Auguri Giulio!!! ma perchè fate tutti gli auguri a Giulio???
Mi sa che mi sono perso qualcosa..
vabeh.. cmq Auguri Giulio!!
Gabry! sono a 290.000 km..altro che Saab e Subaru! la mia cazzo di Passat dell 89 è un vero panzer tedesco!! gli cade solo un po' il soffitto :)

P.S. splendido l'esame della calloni,ha soddisfatto tutte le nostre aspettative e le ha oltrepassate di molto, ieri sono stato contento di essere nato per aver vissuto un esperienza simile!

Anonimo ha detto...

mi ero scordata...auguri Giulio!!in effetti non so bene perchè...comunque visto che hai uno dei nasi più belli in assoluto ...auguri doppi!! ;-)

Anonimo ha detto...

in effetti sia io che il mio naso siamo all'oscuro del perché di questi auguri.. in ogni caso (noi) ringraziamo ;-)

Anonimo ha detto...

Ahah, già ora guardo i vicini di casa con sospetto: o meglio, qui no (sono a casa dei miei, continuo a rimandare il trasloco perchè litigo al telefono con quelli di Fastweb) qui c'è della gente davvero a posto, ma nella good ole Niguarda il sospetto è continuo, il disprezzo, reciproco, e la calunnia, un venticello. Non si contano nel corso degli anni le fiancate rigate, le gomme bucate, gli scherzi infami - ahah, di cui mi prendo tutta la responsabilita come mandante ed esecutore! - come: ketchup fatto colare sulle tapparelle, acquaragia nei vasi di fiori altrui, scatarrate negli ombrelli e via dicendo. Ahah, scusate ma non riesco a non ridere mentre lo scrivo! Il tutto perchè? Idiozie condominiali, guerre tra poveri ridicole per una facciata o una macchina parcheggiata dove non doveva, un delirio in cui a volte è divertente farsi coinvolgere.

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Flirt elettronici sul pozzo!!
Restate collegati!!!

Anonimo ha detto...

Ahahah, ovviamente!

g.

Anonimo ha detto...

ahahah...la mia passione per i nasi con la gobbetta rimane incompresa...comunque... rimane ancora oscuro il motivo degli auguri...chi indovina vince qualcosa???

Gert_dal_pozzo ha detto...

Oscuro????
OSCURO!!!!

Ragazzi, semplicemente nn ho visto giulio a capodanno e gli ho fatto gli auguri come intro alla risposta, anche perchè era tanto che non commentava e quando lo fa mi fa sempre piacere.

Piuttosto, qualcuno, soprattuto g., ha una soluzione da suggerire rispetto alla mia mancanza di stimolo alla scrittura, mancanza di ispirazione?

Anonimo ha detto...

sono deluso, ormai con tutto questo mistero speravo che qualcosa di meglio si nascondesse dietro agli auguri.. :-(
Vabbé mi accontenterò del flirt tra il mio naso gobbo e la sara :-)

Giulio Olindo Mattioli

PS: ricordo un racconto di un russo, forse Gogol, di un Naso che se ne andava in giro da solo per una città russa.. ci aveva costretto a leggerlo la nostra prof. ciellina di lettere del biennio e lo avevo trovato noioso ed inutile.. (procedendo per libera associazione..)

Anonimo ha detto...

Due scuole di pensiero riguardo alla mancanza di ispirazione in casa Ferraresi: c'è quella di mio padre, che sostiene in estrema sintesi, che se non hai voglia di scrivere, non devi scrivere. Semplice, perchè scriveresti puttanate sforzate, imbarazzanti nella loro insincerità. Se non ti viene voglia, è perchè è giusto che tu spenda quel tempo in un altro modo. Va detto, è mio padre, non Calvino, Hemingway o Sartre! Poi la scuola di pensiero mia che più o meno coincide (il famoso "Fa ciò che vuoi" del troppo frainteso Crowley ) però per tenersi allenati è sempre bello leggere i titoli dei giornali e farci delle storie prendendoli come ispirazione, oppure leggere la Bibbia o l'elenco telefonico cercando nomi strani, ogni tanto lo faccio. Mi fermo anche a guardare la via in cui abita la gente. Vengono fuori delle cose carine, infine, la televisione è una fonte inesauribile! Spero che i mie consigli cialtroni ti siano d'aiuto! Voi che suggerite?

g.

Anonimo ha detto...

io suggerisco a bruno di venire a farsi un giro al S. Raffaele, sprizza ispirazione (quante zeta) da ogni dove:
un paziente schizofrenico qualche tempo fa mi ha detto di essere il figlio di AMANDA LEAR!!!

ma la cosa più incredibile è che quelle cialtrone delle psicologhe che l'hanno in cura hanno detto che delira... perchè? io vorrei essere il figlio di amanda lear.


voulez vous rendez vous tomorrow?


tuc

Anonimo ha detto...

ahahahahahahahahahahahahahah!!!! bellissimi i commenti di sto post!!! i miei preferiti sono :

:a) "(procedendo per libera associazione..)

b) a Natale non ti hanno regalato uno zerbino ( i miei con me l'hanno fatto! ) ma ti hanno preso una Murcièlago verde

c)voulez vous rendez vous tomorrow?

non sono alla vostra altezza!! e non lo voglio neanche essere perchè altrimenti mi divertirei molto di meno!!


p.s. Bruno a me non sembra per un cazzo che ti manchi l'ispirazione, poi non è che può venire sempre tutto come si vorrebbe.. guarda che cazzo è uscito dalla panZa di mia mamma un po' + di una trentina d'anni fa! ahahahahahah!!
ciao

Anonimo ha detto...

che ridere, Giulio mi hai fatto venire in mente una favola di Rodari che riprende quella di Gogol...saranno tre pagine, le abbrevio...una mattina, a Laveno, un signore si alza senza più il naso e lo scorge dal balcone mentre va per prendere il traghetto per Verbania (questi dettagli topografici mi fan morire...)lo insegue e lo ritrova che, steso un mantello sull'acqua, naviga, il signore lo chiama, ma,cito,:"il naso guardava fisso davanti a sè, come un vecchio lupo di lago e non si degnò neanche di voltarsi"così il signore si arrende a tornare a casa, dove si rinchiude a guardarsi la faccia senza naso...finchè la domestica trova il naso, che aveva fatto naufragio ed era stato raccolto da un pescatore, su una bancarella del mercato e lo riporta al suo padrone (tra l'altro sacrificando anche i suoi orecchini per comprare il prezioso nado)il quale gli chiese "Che cosa ti avevo fatto?" al che "il naso lo guardò di traverso, arricciandosi tutto per il disgusto, e disse: "Senti, non metterti mai più le dita nel naso. O almeno tagliati le unghie!"

ehm...lo so, se Rodari aveva un intento educativo, bè il risultato è imbarazzantemente comico, ma penso volesse solo farsi due risate...

scusate l'intervento ... ma ieri leggendo il blog mi era venuto in mente e oggi sono andata a ricercare il libro ("Favole al telefono" per chi fosse ionteressato ;-)) e volevo farvene partecipi!!
ciao e buon pomeriggio a tutti!
sara

Anonimo ha detto...

Grande Sara! Rodari è lo stesso genio del "quando i semafori avranno il colore azzurro le macchine invece di partire voleranno"?

g.

Anonimo ha detto...

sì Gabri, una cosa del genere!

Anonimo ha detto...

Ahah!
Comincio a pensare che la moglie bionda che porterò in giro sulla Impreza sarai tu!
Salut!

g.

Anonimo ha detto...

Caro che sei Gabri!...al momento ho voglia di chiudermi in camera e buttar via la chiave...ho appena messo l'apparecchio...ma ... chissà magari si possono fare conquiste a furia di citazioni di Rodari!! ahahah ... ;-)

Gert_dal_pozzo ha detto...

Piantala Sara! La tua biondedine (caratteristica densa e multicomprensiva) non verrà certo offuscata da uno stupido apparecchio!
:)

In bocca a borghezio per domani!