Torno a casa a piedi intorno alle sei di mattina. Voglio sfinirmi.
Non so esattamente perchè, o meglio, lo so, ma mi imbarazza troppo perchè possa ammetterlo a me o a chiunque altro.
L'ubriachezza più o meno teatrale, più o meno molesta, è di rito.
Il melodramma è cosa evitabile, ma è difficile perdere abitudini così radicate, soprattutto in presenza di labbra così rosse, di occhi così chiari (o rossi anch'essi), di capelli così neri e di una tale pacata acutezza... per cui: balbettamenti, tentennamenti, frasi sconclusionate, la delusione bruciante, per un instancabile, logorante oratore, di non trovare le parole giuste o semplicemente le parole, di fronte a qualcosa di tanto bello da farti sentire la necessità di agire, di fare, di dire.
Il crescendo è irato e roboante, con tanto di motilità sempre più frenetica. La stanza tiepida, un epilogo atteso (previsto, forse voluto), anche se leggermente diverso e poi un furore tanto scontato, quanto poco credibile, e i soliti, infantili tentativi di attirare l'attenzione, senza sapere nemmeno esattamente su cosa.
Sono un pessimo attore, ormai capace di impressionare nemmeno me stesso...ma comunque, avanti...
Rifaccio la strada che ho fatto mille volte, probabilmente di più. Fa freddo, davvero tanto, ma sono talmente bardato che la cosa non mi tocca. Il freddo si può ignorare, non la stanchezza, la spossatezza feroce che si impasta con il calore trattenuto dal cappotto e mi penetra nelle membra come un balsamo.
Casa sembra non arrivare mai, come il sole. L'alba la vorrei vedere, ma non me ne frega poi gran che, se non arriva mentre cammino, non resterò ad aspettarla. Una volta arrivato, non so con che forza riesco a restare sveglio, accendo il portatile e scrivo qualcosa di ubriaco e delirante sul blog addormentandomi almeno una decina di volte sulla tastiera. Nemmeno metto titolo e foto, sono convinto di aver pubblicato e crollo a letto. Fine di capodanno. Fine dell'inizio.
Non ricordo se a capodanno si esprimano desideri o si facciano buoni propositi. Considerando che spesso siamo gli artefici dell'accadere di cose che desideriamo, penso non faccia molta differenza.
Comunque, per l'anno nuovo vorrei semplicità.