martedì, agosto 21, 2007

Il lungo viaggio verso casa

- Nel video un momento della tradizionale processione "in corsa" di St. Sebastiano, benchè io non sia particolarmente devoto, la cosa è piuttosto caratteristica. Kliccando sul titolo del post, maggiori informazioni -
A volte gli adii sono davvero tristi...
Molta gente nella mia condizione, quella di figlio di emigrati meridionali che tornano nel periodo estivo ai luoghi natali, tollera la trasferta sempre più malvolentieri fintanto che è forzata, poi prende rapidamente le distanze, archiviando la cosa tra i ricordi infantil-adolescenziali.
Altra gente, tra i quali mi colloco io, invece finisce per considerare quel posto una seconda casa, una meta felice a cui pensare ogni tanto, un luogo dove tornare volentieri ogni anno, nonostante l'età che avanza.
Personalmente, in questo posto ho gli amici che conosco da più tempo e ai quali sono profondamente legato. Molti di loro non sono nemmeno di qui, anche loro figli dell'emigrazione, alcuni invece se ne vogliono andare o se ne sono andati, ma ci sono circa una ventina di giorni all'anno in cui non mancherebbero di tornare per nessun motivo al mondo.
Questo posto per me è qualcosa di indefinibile, qui ho vissuto ogni genere di esperienza, non necessariamente positiva: mi sono innamorato (infatuato), mi sono divertito, ho riso, scherzato, mi sono incazzato, ubriacato, ho vomitato e sono arrivato sull'orlo del coma etilico, ho portato a spalla un amico sull'orlo del coma etilico all'ospedale. Ho sperimentato l'amicizia, l'abbandono, il tradimento e la fedeltà, la tristezza, la nostalgia e la paura, il senso di colpa. Mi sono sentito orgoglioso e mi sono vergognato...sono cresciuto.
Si tratta di cose che ho fatto anche nel luogo degli altri 11 mesi, che comunque è casa mia ed è dove si svolge la mia vita, ma l'estate, la concentrazione incredibile di eventi, gli affetti, una parte consistente e importante della mia famiglia e molti dei miei ricordi sono qui...e avranno sempre un posto nella mia mente e nel mio cuore.
Un addio triste quello di oggi, eppure una voglia enorme di tornare a casa e combattere per riavere (o avere) una delle cose forse più importanti della mia vita ad oggi.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Lode a te dannato dell'inferno, lode a te! Venerdì sera hai voglia di venire a cena da me? Pieter Van Den Gonorreaas ( Marco ) c'è, poi anche Sylvian Agent ( Paolo batterista ) e Enemy Friend ( Prestee, organista ) e varie ed eventuali, ciao man,
a dopo

g.

Anonimo ha detto...

ciao anch'io son tornata
sei ufficialmente invitato al mio matrimonio che si terrà a breve a teheran...
:)

due settimane da pazzi!

ciao assurur

Anonimo ha detto...

Aspetta: ti sposi davvero a Teheran? Posso venire anch'io? Non per sposarmi, per fare un pò di cose che avevo in mente da tempo?

Ciao

g.

Anonimo ha detto...

come no? :)
con tutto il rispetto, non mi sento pronta a camminare velata per la vita...
ma prima o poi ci andrò in Persia, intanto il prossimo anno spero di tornare in siria inshallah!ci sei stato lì?

Anonimo ha detto...

Dannaz...ahah, no ti spiego! In pratica da mesi, come ben sanno anche le pietre, che a breve inizieranno ad additarmi ridendo, cerco di progettare un viaggio nello Yemen; e anche l'Iran era stato uno dei luoghi candidati, vista la non proverbiale sicurezza del paese dei grattacieli di fango. Poi Ahmadinejad, come tutti i dittatori, mi sta simpatico, per cui l'idea di passare quindici giorni a vagare scattando migliaia di foto, possibilmente, da rivendere una volta tornato in Italia, mi sembrava realistica! Solo che poi non riesco mai a partire causa paranoie da precaria situazione lavorativa - "Noo...non posso...non posso partire...devo consegnare x il quindici settembre...no cazzo...se vado via y mi incula...e se succede z proprio mentre sono lontano?" cose così! - non sono mai stato in Siria, purtroppo mi manca tutto il medio oriente e dintorni, però per il sud est asiatico me la cavo abbastanza bene - soprattutto Thailandia e Indonesia! - Ciao

g.

Anonimo ha detto...

lo yemen...Anche quella una bella zona calda. Per� il prof lo consigliava per andare a seguire i corsi d'arabo all'universit�. Se dovessi saperne qualcosa in pi� ti aggiorner�!
ilalliqa'!

Anonimo ha detto...

Quella volta che Lou Reed venne in faccia a Michelle Hunziker - una breve operetta immorale

La scrivania riluce dell'unica lampada accesa della stanza. C'è un paralume verde, un indecente rumore di orgasmi, il colore che, nella dimensione parallela di cui ci stiamo occupando, è tenue, opaco, come una macchina abbandonata, slavata, da trent'anni sotto il sole. Le pareti sono bianco sporco, con enormi insetti schiacciati e rappresi ai muri. "L'universo è un meraviglioso caos dove non esistono gerarchie, non credi?" strane chiacchiere da letto, lo sa bene Lou Reed, mentre sdraiato affonda dentro un corpo altrui. Valle a capire le donne, e se per questo, anche gli uomini. In un ennesimo universo parallelo David Bowie sporcava le lenzuola di Jacko, o il contrario, è vero, o me lo sto sognando (Era stato uno scoop del 1994 sul Sun o sul Daily Mirror? Controllate, per favore). - presto, del rhum - Quando l'immaginario contamina la realtà è peggio dell'ebola, e non noti più la differenza tra quello che credi di sapere e quello che hai partorito dalle meningi: bene, Lou si da da fare, è uno che al di là di una certa produzione sopravvalutata o buona solo per fingersi a là page con trent'anni di ritardo, come Metal Machine Music, sa come fare a darci dentro -quando-è-dentro-. Certi cazzi Michelle, nella sua age d'or non li aveva mai visti, e il suo periodo vitale, magnifico, quando una ragazza è come dovrebbe ragionevolemente restare per tutta la vita, a sedici anni, l'aveva trascorso in Svizzera, un posto ottimo per vivere, se sei un conto cifrato. Non ho più voglia di andare avanti, 'notte a tutti, evviva lo Yemen,
Ciao

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Ovviamente l'invito l'ho visto in ritardo g. e me ne rammarico molto, so che paio un bidonaro, ma come forse si intuisce da quello che scrivo ultimamente...è un periodo un pò croccante.

Bentornata Laerzia...anche se in ritardo (il bentornata, non il ritorno)

Anonimo ha detto...

No problem man, no problem. La cena si risolse in una overdose di hot dog condita da dosi indecenti di alcool: eravamo gonfi come cateteri pronti a scoppiare, una bella immagine del capitalismo moderno. Postadolescenti dalle pance gonfie di wurstel marca Fidel, sciolti come cera su mobilio Ikea. Qui si lavora...anche se ho una strana stanchezza indistruttibile che mi da parecchio fastidio, del tipo che devo fare la pennichella per forza se no crollo...roba da pensionato. Devo finire una cosa che non ho voglia di finire e che continuo a rimandare, perdo tempo in continuazione, ho la testa a puttane. Per il resto tutto bene!
Ahah! Una cosa: usavo spesso l'aggettivo "croccante" per alludere a oggetti intrisi di liquido seminale (lenzuola, mutande, federe, ecc. ecc), spero non sia quello il senso! Ciao man!
A presto

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Senza entrare troppo nei dettagli e considerando che l'uso che hai dichiarato di farne è largamente condiviso, io intendo per "croccante", in generale, qualsiasi situazione ostica.

Per quanto riguarda il resto, in questi giorni in casa senza genitori, dissolutezza, decadenza, disordine e mestizia si mescolano, con qualche raro sprazzo di luce e molta, moltissima polvere.

Anonimo ha detto...

Capisco perfettamente la situazione: c'è sempre bisogno di un malefico super-io per casa, che ti faccia capire come essere, anche a costo di far passare il concetto io-sono-io-soprattutto-perchè-non-sono-come-te, concetto peraltro condivisibile. Ordine, disordine, decadenza, mestizia: eh, da quanto vivo qui, con la cara coinquilina Cate, lei si è trasformata nel super-io di cui sopra, ed ora che è via, mi aggrappo a tendenze rosabazziche per la pulizia di casa, che, come disse qualcuno che conosco "deve essere una sala operatoria: ordine ferreo e schizzi di sangue". Alla fine finchè stavo dai miei mia madre era ordinata, percui io dovevo per forza essere disordinato. Ora (non sempre) prima di andare a letto, do una passata col glassex al tavolo-truffa in falso cristallo Ikea, così, come fosse bere una camomilla (preludio in Mi minore ad un'esistenza neoborghese? Seee.Magari). Spero la tua situazione croccante si risolva: a volte basta un lavaggio alla temperatura giusta...

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Per le macchie consigliavano acqua fredda e sale :)

Anonimo ha detto...

Messaggio privato:
Tuc, fammi diventare tuo amico su Myspace, sono io Paola Binetti!

Io cerco un rimedio all'indolenza! Cristo! I caffè e l'alcool non bastano mai...le sigarette, troppe, non bastano mai. Allora è una questione di volontà. O forse l'universo sta cospirando...ecco tutto!
Ciao B!

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Temo che sia la volontà, anche se, se uno si mette troppo a filosofeggiare (come faccio quando cazzeggio...ovvero quasi sempre) i limiti della volontà si perdono e tutto si dissolve in caso e meccaniche infinitamente complesse per cui "tutto va come deve" anche senza alcun fine tranne quello della mera esistenza.

Anche io fumo troppo e faccio sogni terribili: muoio obeso, con insufficienza respiratoria e solo.
L'allegria si spreca grazie alla nostra cara amica Calloni (ma non solo infondo).

Anonimo ha detto...

meglio la shisha credetemi...
la sposa negata