domenica, maggio 13, 2007

Libertà (?)...


Io ho paura...

Sarà che mi piace molto il ciclo di romanzi di Valerio Evangelisti che ha come personaggio l'inquisitore generale di Castiglia e d'Aragona Nicolas Eymerich ed ho sempre avuto una certa predilizione per la letteratura antiutopica (1984, Mondo perduto, Fahrenheit 451, ecc.); saranno i film che ultimamente sto andando a vedere: "L'ultimo inquisitore" e "Le vite degli altri"; ma credo che non basti questa forte suggestione a spiegare il mio timore.

Ho letto ora l'editoriale di Scalfari su Repubblica.it e, in buona parte, l'ho trovato una buona sintesi delle mie paure.

Quell'anomia, quella mancanza di norme a tutti i livelli, che E. Durkheim (Giulio, ndr.) vedeva montante, forse non è che una fase in un ciclo storico che ora prepara una nuova recrudescenza della repressione, dell'ordine ferreo ed intransigente, dell'assoluto e degli assoluti.

Mi sembra come se, quella libertà di cui tutti ci riempiamo la bocca e di cui troppo poco spesso ci siamo preoccupati di conoscere l'esatta natura, il valore, il prezzo, stia per passare di moda. Concetto vuoto (svuotato), senza più attinenza con il reale, sfruttato commercialmente e politicamente (senza maiuscola) fino al midollo, sembra pronto ad essere sostituito nelle retoriche, nei discorsi dominanti. Indizio di questo possibile esito, i richiami sempre più frequenti e sempre più vuoti e strumentali al termine "libertà" (non al concetto), il suo totale svilimento.

Paranoie da aspirante sociologo paranoico...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao mr b! Scusa l'interminabile assenza.
Non avevo letto - ero a Torino, per il salone del libro, un tradimento extraconiugale nell'alta borghesia e una mostra su Cesare Pavese, il tutto senza computer, ovvio: però il giorno che prendo un blackberry, uccidetemi - l'editoriale di cui dicevi, ho rimediato ora: ci sono rimasto a pensare, su queste due frasette, perchè è una cosa sulla quale riflettevo anch'io da parecchio.

"Ho già detto: non siamo ghibellini. Ma sentiamo che forze potenti ci spingono a diventarlo. Siamo contro chi volesse ridurre la Chiesa al silenzio, anche se non c'è nessuno che lo voglia"

Si tratta esattamente dello stesso meccanismo di comunicazione che Forza Italia ha applicato con ammirevole costanza negli ultimi anni. La sventolìo di una minaccia - il pupazzo dei comunisti ovunque/non si può escludere la Chiesa dall'agone politico - il vittimismo esasperato, la pretesa di essere i più deboli, quando si è i più forti. Essendo un debole, mi irrita molto questo meccanismo, in cui tutti cascano e alla fine molti in buona fede difendono il più forte.
Ciao man

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Devo dire che su quella frase non mi ero soffermato...forse avrei dovuto, ma a me certi toni continuano a spaventare, chi siano i più forti non lo so, so soltanto che veramente io non ero un anticlericalista viscerale (come il buon vecchio gio), ma lo sto diventando. Certi toni, certe parole utilizzate, la violenza di certe invettive...non lo so, ma a me la chiesa sembra assai più reale e concreta della pretesa di vedere comunismo ovunque (ma andiamo! Nemmeno i proletari sono più comunisti...non esistono nemmeno più i proletari). Inoltre, la differenza sostanziale, è che in questo caso si comincia ad attentare concretamente a valori e diritti precisi, allora (ma anche ora)si usava genericamente e astrattamente lo spauracchio comunista per ogni cosa. Mi spiace, ma non sono proprio d'accordo, forse il mio timore è eccessivo, ma non credo sia infondato e parlare di soggetto debole quando si parla di chiesa mi sembra davvero un pò assurdo.

Anonimo ha detto...

bruno credo che mister eccentricità abbia voluto dire esattamente il contrario.. cioè la chiesa è forte e mette il naso dapppertutto ma dice di essere assediata e debole per giustificarsi..

però a parte tutto anche io trovo la situazione fastidiosamente preoccupante.. ma quello di cui mi sto rendendo conto è che alla fine noi siamo la minoranza.. e quindi puoi fare tutti i discorsi più intelligenti e razionali, puoi sforzarti più che puoi di comprendere e insegnare.. ma in democrazia se gli altri sono solo uno più di te vincono..

forse è per questo alla fine che ritengo che la democrazia sia un sistema non solo fallimentare ma spesso controproducente..

ciao brunico

marco

Anonimo ha detto...

Ma è ovvio che i più forti non siamo noi, e per noi intendo: giovani, "de sinistra", laici, sensatamente razionalisti, a volte manco battezzati grazie a "La fortuna di avere avuto i genitori comunisti" - fortuna che non tutti hanno avuto, come da link http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=16349 - il guaio è questo: che chi detiene ampie aree di potere e di consenso, ha capito che per esercitarlo meglio, in un'epoca in cui la scorrettezza e l'entrata a gamba tesa sono meno sopportate che in passato, ha un'unica scelta. Da carnefice, atteggiarsi a vittima. E' un meccanismo semplice, portato avanti da Forza Italia - i comunisti sotto il letto! - e dalla CEI - vogliono ridurci al silenzio! - questo malgrado le enormi insensatezze, o addirittura gli anacronismi che sono il cuore pulsante dei due enunciati. Ma diamo un pò di numeri: Avvenire, quotidiano della CEI, la cui redazione milanese sciaguratamente confina con casa dei miei genitori, tira circa 150000 copie. Per un quotidiano è poco, anche perchè di davvero lette, ce ne saranno la metà, o meno; ma pensate a cosa è successo negli ultimi anni, oltre al restyling della testata, e a quelle simpatiche pubblicità, dietro alle quali c'è l'agenzia Armando Testa ( vi ricordate no? "Peccato non leggerlo" ). Milioni di euro, a occhio. Però è come "Il Riformista", è un giornale che nessuno legge, ma che "fa opinione". Perchè lo legge chi poi produce, anche senza volerlo, voglio illudermi della buona fede, i fenomeni di agenda setting dai quali siamo dominati quotidianamente. Finchè noi "de sinistra" non ci abituiamo a giocare un pò più sporco, o magari anche solo con un pò di cattiveria in più, il destino è uno solo: perdere. A volte mi viene da pensare che i DS adottino a livello nazionale la medesima filosofia con cui stanno dietro all'Ancora: budget stirati (nonostante i soldi ci siano, e a palate), vertici che ti impongono limitatezze di ogni genere e se possono ti ostacolano, vecchi al potere. A quel punto, cosa fai? Perdi.
Perchè hai contro qualcuno che è più ricco di te, e che sa spendere, e soprattutto spendersi, meglio.

Ciao man!

g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

Mmmm...mai leggere un commento pregno di significato mentre si sta facendo altro...

Scusatemi, avevo mal inteso. Comunque sono in perfetta sintonia con marco: quello che mi atterrisce è (quella che a me sembrava) anacronistica duttilità, malleabilità della grande maggioranza della popolazione italiana, dimentica di ogni razionalità. Si tratta di farci il callo, o emigrare sperando che altrove sia meglio.

Anonimo ha detto...

Probabilmente la complessità del mondo attuale ci distoglie dalla nostra semplicità, c'è bisogno di distruzione, tabula rasa, ripartire da zero... o tornare sugli alberi alla ricerca di una preda da uccidere, per distogliere la mente dal domani...

Gert_dal_pozzo ha detto...

Niente distruzione, sarebbe comunque per mano di alcuni contro altri e se fosse vera distruzione, realmente tabula rasa, non ci sarebbe più uomo.

Cmq mi fa piacere vederti qui Vezzo. Purtroppo, come puoi constatare il blog sta un pò morendo, anche se spero sempre di poterlo rianimare.

A presto