domenica, aprile 15, 2007

Pause (Ovvero: un ordinata e civile discussione)


Il tempo...

Tematica ricorrente su queste "pagine", eppure filone di riflessioni non ancora esaurito.

Ieri ho visto Still Life, film cinese sulla Cina che cambia. Il film mi è sembrato estremamente interessante, un'ottima rappresentazione dell'effetto che la "modernizzazione" sta avendo sul paese, sulla cultura tradizionale, sulle vite delle singole persone (con gli esempi di almeno due reazioni possibili: "refrattari" e "integrati").

Quello che più mi ha colpito però, e devo esser sincero, non è stato questo. A colpirmi maggiormente sono stati i tempi, i tempi del dialogo, della narrazione nel suo complesso: lentissimi, con un'abbondanza di pause enfatiche (almeno, a me sembravano tali) incredibile e lunghi silenzi. Ho già visto altri film di registi asiatici e ho già notato questa peculiarità, ma mai come ieri la cosa mi ha fatto riflettere.

In una scena, quella che forse mi è maggiormente rimasta impressa, c'erano alcuni lavoratori che discutevano animatamente con il direttore della fabbrica dove lavoravano (o avevano lavorato, la scena era sullo sfondo, non ho colto del tutto le motivazioni della lite). Nonostante si trattasse di un vero e proprio alterco, con tanto di scambio di invettive, i partecipanti parlavano a turni rigidamente alternati, e tra un turno e l'altro, le immancabili pause (tra i 30 secondi e il minuto).

Non solo non si parlavano addosso MAI, ma facevano pause significative tra i turni!!! Tutto questo perfino durante un litigio!!!!! Voglio dire, una cosa del genere, dalle nostre parti, non solo è strana, è proprio inconcepibile.

Il dubbio che mi sono portato dietro uscito dalla sala del film è: ma questi tempi lunghi, questi dialoghi rigidamente a turbi con tanto di pause interturno, sono propri della rappresentazione, della narrazione, oppure sono tipici della vita quotidiana?? Si tratta di un artificio narrativo presente solo nei film, nei libri che rappresentano scene di vita, oppure sono norme sociali proprie di quella cultura??

Personalmente penso sia vera la seconda ipotesi, il che mi ha fatto riflettere sull'ulteriore difficoltà che i cinesi dovranno affrontare con la "modernizzazione" del loro Paese.

E mio padre che si lamenta che mia sorella parla troppo velocemente...

Nota a margine: i cinesi fumano un casino!!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

delle inquadrature sapienti saggaiamente critiche e curiose. Come sempre la nota a margine è la più interessante, ed è immensamente soddisfacente far fumare qualcuno più del dovuto che sdi cuce da sè. Un po' di vittorie di Pirro per tutti. Quindi, tornando anoi, il fatto che i cinesi fumino è positivo. Vuol dire chge pensano e si eccitano.
chye il loro formicaio in qualche modo è vulnerabile. Oppure sono androidi e invincibili e non hanno bisogno di battere i pugni sul tavolo ma lavorano sottoterra-appunto-al suddetto formicaio.
Quanta foraza ha il singolo? La forza di un Mao che ottantenneogiùdilì fende la lingua gialla millenaria a nuoto o è un coriandolo che se troppo bagnato stinge.
Il film però dev' essere una figata. La tua lente sulla realtà si è perfezionata. Un satellite intelligente con occhi splendidi e profondi.
Mi dai semprer delle porte nuove sulla realtà. Grazie. A venerdì o domani o giovedì a milano.La metropoli ti chiama.

Amanda a cavallo dell' ormone

Suore e cazzi per tutti

Anonimo ha detto...

penso che da noi si parli tanto veloce,perchè altrimenti nessuno ti lascia terminare di esprimere la tua opinione.deficit di attenzione o stronzo egoismo?a seconda dei casi?forse.nn so se voglio sapere.un bacio,cmq.b.