Ero partito con l’idea di scrivere un post sulla triste condizione dell’attuale situazione politica, delle decisioni assurde, degli strenui tentativi di ricomposizione, delle velenose accuse, delle insinuanti proposte alternative, dei commenti irridenti, della rabbia a stento repressa e con difficoltà controllata, dei tentativi di difesa mai completamente convincenti, del continuo chiamarsi fuori o dentro, a seconda dei casi, della incessante tragicommedia parlamentare, della sequela di dichiarazioni tutte uguali e tutte ugualmente irrilevanti e scontate che, dette dallo stesso soggetto, senza che ci sia un motivo comprensibile o quantomeno accettabile, ottengono comunque uno spropositato rilievo mediatico…
- forse odio Capezzone più di Mastella (ma solo forse).
- Dalema non fai in tempo a pensarne bene, che subito ti da motivo e modo per pensarne male (si vedano le dichiarazioni acide e pubbliche sulla “sinistra radicale” proprio in un momento di ricomposizione).
- Se posso comprendere le difficoltà di coscienza di Turigliatto e Rossi, non posso comprendere, o comunque accettare, le azioni che hanno fatto seguire (e continuano a fare seguire) alla realizzazione di quelle difficoltà. Infondo, come dice la Littizzetto, con chi pensavano di stare? Prodi sicuramente non fa la rivoluzione proletaria!
- La sinistra in Italia soffrirà sempre di una grande compressione e difficilmente (ed è un eufemismo) potrà trovare reale e piena espressione. Il “centro” giganteggia e non è difficile fare ipotesi rispetto ad un “ritorno al passato” e ad enormi cetacei pallidi.