martedì, settembre 05, 2006

Vanigrafe reloaded


Parole inutili prima di fare il bravo ragazzo studioso in un biblioteca fighetta prossima al centro.

Anticipano: stereotipi viventi in divisa bianco e nero alternato o colori pastello, abbronzature pastello pantaloncini inguinali per lei, intorno al ginocchio per lui; ingegneri futuri che battono i pugni su tavoli ikealike grugnendo analisi; bibliotecari acidi scopainculo senza altro a riempirli se non normativismo...devianti dei peggiori; miopia trascurata che diluisce fisionomie al limite del riconoscibile, per fortuna per certe cose basta l'aura.

Per scrivere devo essere di cattivo umore? Per scrivere devo desiderare di vivere senza vivere? Ha senso che scriva? Deve averlo per me o per altri, e in caso, per chi?

A frenare lo stato d'animo da scrittura, un pò depresso, un pò ispirato, un pò speranzoso e amante del freddo, lunghe telefonate notturne a parlare dei massimi sistemi capendo io di non capire nulla dei minimi ed immaginando scenari possibili, nonché la visione completa e tardiva di American History X (Norton è un grande attore).

Buio...o meglio, luce accecante e biancastra e calda sulla mia testa nera e sempre più cespugliosa o sul mio cappello verde sabbia che fa risaltare il colore dei miei occhi. Guardatemi gli occhi, hanno molto da dire...guardatemi gli occhi, con me non parlano più, oppure non li ascolto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Bbruno, bravo che sei andato all'Idroscalo, pure i miei amichetti ci andarono, mentre io ero in viaggio verso Pordenone, tu dirai, perchè? Ma a caccia della professoressa a luci rosse Anna Ceriani, a.k.a. MadameWeb, a.k.a. "Isabella la troia di Pordenone". Una signora neanche quarantenne con due figli e il vizio delle gang bang. Eh va bè, io fumo, lei fa le gang, vuoi stare a sindacare?
"In a gang, with a bang" chioserebbero Angus Young e soci, e mentre ero nel Friuli Venezia Giulia mi sono imbatuttuto anche in quest'altra storia, un bidello del Liceo Grigoletti di Pordenone che si dichiara certo gli alieni siano già tra di noi.
Il Nordest non è poi così male!

Ciao e a presto

g.