lunedì, aprile 24, 2006

Prove tecniche di etnografia primaverile


Ieri primo tentativo di fare etnografia. Forse è presuntuoso anche solo definirlo così, ma d’altronde le cose per imparare a farle bisogna farle, tanto più che mi era stato dato questo compito.


Ho preso il mio stupido taccuino verde, la mia stupida matita, il mio...simpatico amico Michele e sono andato a cercare l'oggetto/soggetto della mia osservazione...non l'ho trovato, niente ragazzini yuppie che suonavano la chitarra e cantavano chiedendo l'elemosina in centro, niente passanti (per lo più "fighetti") che reagivano alla loro presenza. Ho dovuto ripiegare su un tedesco che suonava la tromba con tanto di amplificazione, base e microfono, che "accettava offerte" in un cappello a cilindro ricoperto di vernice dorata e vendeva i suoi cd, quando non si lanciava in doppi sensi a tema ovviamente sessuale con i passanti.

Mi sono sentito abbondantemente un idiota. Il posto dove il trombettista si esibiva era un largo spiazzo, privo di panchine o nicchie, dunque io e Michele ci siamo piazzato appoggiati al muro a qualche metro da lui. Io a scrivere con sto tacquino in mano, per altro cosa molto scomoda, Michele a farmi da copertura (l'idea era che in due la cosa sarebbe sembrata, non so esattamente perchè, meno strana) e a darmi l'apporto di un altro paio di occhi osservanti.

Risultato: appunti scombinati, assai poco concludenti, annotazioni scarsamente interessanti ed un gran numero di occhiate sbieche da parte del trombettista e dei passanti. Il tutto, tra l'altro, è finito molto presto, mi ero dimenticato che qui a Bergamo gli orari sono un pò "particolari".

Vedremo...ci riproverò, devo farlo (anche solo per passare l'esame).

Nota: il signore nella foto è il grande antropologo Clifford Geertz

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