Trecentounesimo post.
Una fase della mia vita ultra concitata. Avrei migliaia di cose da scrivere, ma, forse per la prima volta, mi manca davvero il tempo. Sono un superpendolare ora, esco di casa alle 7.00 e ci torno alle 20.00, con eventi extra (tipo conferenze e presentazioni serali) sparsi per la settimana.
Per ora non sono morto. Per ora le ansie non mi hanno soffocato. Per ora mi piace anche, è euforizzante.
Non c'è nemmeno solo il lavoro.
L'altro ieri, con la mia Chia (su sua proposta), uno spettacolo teatrale che definirei piuttosto originale. Niente palco, niente platea, gli attori in mezzo al pubblico, scene e simbolismi piuttosto forti. Violenza simulata ma estremamente realistica. Panico più o meno motivato tra il pubblico, poi acqua a secchiate, sesamo e saliva sputati ovunque, un pappone disgustoso usato per ingozzare ed umiliare, fumo aromatizzato alla liquirizia e tinture corporee dorate. Corpi viscidi, corpi tesi, corpi simbolici, strumenti espressivi al servizio dello spettacolo, del significato. Musica assordante e strutture sceniche mobili, inquietanti, torreggianti che fendevano il pubblico come un mare oleoso.
Esperienza coinvolgente, interessante, appassionante:
Che dire se non grande Chia (nonostante la fifa). Consigliato a chi non è troppo schizzinoso.
Nessun commento:
Posta un commento