Video: Eagles of death metal - Dont'speak
303esimo post...mi fa pensare alla macchina di paperino.
Paperino ti sta simpatico, ti deve stare simpatico, è sfigato...funziona così. Come pure topolino sta sul cazzo perché è il primo della classe.
La mia immaginazione è fissa su un me ipotetico su di un motorino con in testa un casco, un casco a scodella, il colore non importa molto, ma direi nero o arancione cachi maturo, con un lunghissimo corno di narvalo montato in fronte. Sulla punta una specie di cubetto di materiale spugnoso: non sta li per fare male a qualcuno quel corno, solo per fare pensare ai compilatori di bestiarii del prossimo medioevo che gli unicorni esistono e hanno le ruote, due per la precisione.
Su tutto questo aleggia il valore del tempo. Senza voler essere troppo fiscali. Ci sono rapporti di lunga data a bassa intensità e rapporti recenti ma estremamente intensi. Comunque il tempo è la variabile. Il presente infinito, l'attimo eterno...parole, sensazioni, non certo reali assoluti (assoluti reali...singolare).
Abbondo in puntini, anche parentetici, ma la sostanza è che la tendenza all'equilibrio dinamico sta sempre li, a prescindere dal fatto che risulti nel raggiungimento dello stesso o no. Lo sradicamento moderno genera speso il ripiegamento verso un'identità locale, fisica e contestuale, e se cercandola la si trova debole, la si reinventa e la storia, che sia fittizia o meno, risulta essere ciò che da consistenza all'identità.
Non è mia intenzione, ora, parlare della rilevanza del fatto che la storia sia reale o inventata.
Stasera ho fatto l'ennesima esperienza del mio fatalismo. La FAO ammonisce noi occidentali perché, a causa di stupide preclusioni mentali, non mangiamo insetti, nutrienti e abbondanti. Detto fatto, basta andare in un locale porno-lounge all'aperto (non so perché l'ho definito porno, né ho mai avuto esattamente idea di cosa volesse dire lounge, percependo comunque quando un posto lo è), ordinare un long island, prontamente servito con cannuccia e fare una sorsata con la suddetta.
Beh...diciamo che le cannuccie dovrebbero essere vuote.
Cmq, non ho registrato alcun sapore, tranne forse quelli che la mia mente impressionata dalla scoperta voleva che registrassi. Il drink l'ho finito, lagnandomi solo occasionalmente e senza chiamare in causa l'ASL...si trattava solo di proteine.
Il delirio è al limite, ma in questi giorni di stitichezza mentale, avevo proprio bisogno di liberarmi, anche in questo androne buio di blog.
Notte a tutti e viva l'entomologia.
Paperino ti sta simpatico, ti deve stare simpatico, è sfigato...funziona così. Come pure topolino sta sul cazzo perché è il primo della classe.
La mia immaginazione è fissa su un me ipotetico su di un motorino con in testa un casco, un casco a scodella, il colore non importa molto, ma direi nero o arancione cachi maturo, con un lunghissimo corno di narvalo montato in fronte. Sulla punta una specie di cubetto di materiale spugnoso: non sta li per fare male a qualcuno quel corno, solo per fare pensare ai compilatori di bestiarii del prossimo medioevo che gli unicorni esistono e hanno le ruote, due per la precisione.
Su tutto questo aleggia il valore del tempo. Senza voler essere troppo fiscali. Ci sono rapporti di lunga data a bassa intensità e rapporti recenti ma estremamente intensi. Comunque il tempo è la variabile. Il presente infinito, l'attimo eterno...parole, sensazioni, non certo reali assoluti (assoluti reali...singolare).
Abbondo in puntini, anche parentetici, ma la sostanza è che la tendenza all'equilibrio dinamico sta sempre li, a prescindere dal fatto che risulti nel raggiungimento dello stesso o no. Lo sradicamento moderno genera speso il ripiegamento verso un'identità locale, fisica e contestuale, e se cercandola la si trova debole, la si reinventa e la storia, che sia fittizia o meno, risulta essere ciò che da consistenza all'identità.
Non è mia intenzione, ora, parlare della rilevanza del fatto che la storia sia reale o inventata.
Stasera ho fatto l'ennesima esperienza del mio fatalismo. La FAO ammonisce noi occidentali perché, a causa di stupide preclusioni mentali, non mangiamo insetti, nutrienti e abbondanti. Detto fatto, basta andare in un locale porno-lounge all'aperto (non so perché l'ho definito porno, né ho mai avuto esattamente idea di cosa volesse dire lounge, percependo comunque quando un posto lo è), ordinare un long island, prontamente servito con cannuccia e fare una sorsata con la suddetta.
Beh...diciamo che le cannuccie dovrebbero essere vuote.
Cmq, non ho registrato alcun sapore, tranne forse quelli che la mia mente impressionata dalla scoperta voleva che registrassi. Il drink l'ho finito, lagnandomi solo occasionalmente e senza chiamare in causa l'ASL...si trattava solo di proteine.
Il delirio è al limite, ma in questi giorni di stitichezza mentale, avevo proprio bisogno di liberarmi, anche in questo androne buio di blog.
Notte a tutti e viva l'entomologia.
2 commenti:
...o l'entomofagia
A BBrù, era la 313 quella di Paperino! Devi scrivere ancora un po'...
Posta un commento