giovedì, gennaio 10, 2008

Le vite degli altri...al tempo della Rete



- trailer del film: Tron -

Blog...e le vite degli altri.

Navigo e vedo, facilmente, le vite degli altri. Pagine e pagine di inclinazioni, desideri, sogni, vizzi, virtù, amore, odio...quant'altro. Nulla importa se si dice: "immagini artificiali, messe a bella posa per dar di sé l'immagine voluta". Come se l'immagine di sé che si vuol dare, il modo in cui si cerca di darla non parlassero del sé anch'essi, magari anche di più, magari anche meglio, magari anche d'altro rispetto a quello che il sé sa e accetta di sé.

Fotografie molteplici, video e musica, scritti brillanti di ogni fatta: poesie, racconti, flussi di coscienza. Legami, reali o fittizi, ma numerosi, ognuno nodo di rete in una rete di immagini-persona.

La familiarità diventa qualcosa di meno familiare. Al di la della sincerità, il sé-immagine-blog, quantunque diverso dal sé, è disincarnato e non ha confini, né di tempo, né di spazio. il sé-immagine-blog è l'intersezione suprema, è nodo si diceva e attraverso di esso, ogni afferente vede ogni altro afferente, contemporaneamente, e scopre, comprende, approfondisce, aspetti del nodo che non sapeva suoi, ignorava, sottostimava.

L'idea della sovrapposizione ultima è inquietante, capisco il tempo zero, capisco lo spazio zero...capisco quei visionari dei primi tempi: niente più geografia, niente più storia. Eppure no: ancora il corpo esiste, bistrattato, vilipeso, odiato, conformato, allenato, addestrato, sacrificato, abbandonato, trascurato...ma esiste.

Non è ancora il tempo della trascendenza, non ancora il tempo del tutto nell'uno e l'uno nel tutto.

10 commenti:

Gert_dal_pozzo ha detto...

Caspio...devo avervi abituato proprio male...le mie 20-25 visite giornaliere le ho sempre, ma nessuno mi commenta più.

:(

Lurkoni!

Anonimo ha detto...

eh sì, sono anch'io una dei visitatori muti del tuo blog, ma interrompo il silenzio perchè il titolo del tuo ultimo post mi ha fatto venire in mente il film, "le vite degli altri", che è davvero molto, molto bello...lo hai visto? se no, fallo, ne vale la pena!
ciao!
sara

Gert_dal_pozzo ha detto...

Ciao Sara...non pensavo. Cmq si, l'ho visto e sono d'accordo con te. Un bel film, proprio bello.

Luigi ha detto...

Abbrù, concettualizzare, unire, estorcere fingendo di teorizzare e di dedurre.
Anche questo può costituire vilipendio. O vilipendìo sulla pelle, epidermide fatta di enne strati. Sette sacri più o meno a seconda dell'esposizione che se ne rende lecita.

L'uno nel tutto..
sinceramente mi ricorda, per ora, solo qualcosa che penetra molto fisicamente e poco astrattamente.


Non aspettare che arrivi il tuo personale don chissiòtte


non far sì che si dibventi lorenzo alderani
in attesa dell'ortis in altri


nn attendere.


Questo è il mio umile e goffo augurio per lanno che arriva.Sporca d'inchiostro e di carote.


Personalmente ho smesso di vagare.
Mi son fermata sui pennelli
e le biro
ed ho trovato tantissimo.
Tutto l'occorrente per sporcarsi.
Spero olo che la zozzeria se ne accorga e che riesca ad aprire bene il tubetto.


Ad onorevol concettual tubetto spero nn manchino orecchi..


Ti bacio e ti penso sempre.


_tinulla

Luigi ha detto...

ops....mi scusi

ha commentato la defi di piola
non il santo mantovano i lodi

errori di entrate...


mi voglia perdonare
aldilà di tutto spero il messaggio arrivi


kk


_ri tinulla

Anonimo ha detto...

E invece tiè, capito qui dopo un bel pò di tempo e beccati subito un commentone al volo, così:"Mentre mi inculo mio padre alla diobrutto e lui guarda la tele" direbbe Aldo Nove!
La rete, come da sempre sostengo, è un grande cesso di istituto per elettrotecnici - non sono stato io a coniare la definizione, ad essere onesti - dove ognuno lascia la sua traccia. Niente di male: nei bagni delle mie superiori c'era scritto "L'attesa del piacere è essa stessa piacere" messaggio condivisibile, e poi, poco sotto "Engjoi the sailens", altrettanto condivisibile sgrammaticato omaggio alla band di Dave Gahan. Forse perchè era un liceo e non un istituto per elettrotecnici, ma alla fine dov'è la differenza...non c'è. Noi avevamo più ragazze però.
In Italia siamo sessanta milioni, ed ogni anno le case editrici pubblicano circa 55mila volumi. Vuol dire che ogni abitante avrebbe circa un migliaio di volumi da leggere. Roba che neanche Borges penserebbe realizzabile.
Questo senza parlare di pubblicazioni come i blog, che solo sulla piattaforma che anche tu utilizzi mi pare siano circa trecentomila, in Italia.
Ecco, ora, visto che tutti scrivono, chi cazzo è rimasto a leggere?
Per questa ed altre riflessioni, dai un'occhiata a questo link: http://slmpds.net/babsi/ condivido quasi in pieno.
Alla fine perchè sforzarsi ad avere delle idee; qualcuno le ha già pensate, e meglio di me.
Ciao uomo!
g.
( un abbraccio anche al buon Tuc )

Gert_dal_pozzo ha detto...

Che gradito ritorno! g.!
Che dire se non già, ma d'altronde non c'è sempre stata gente che ha accumulato libri sugli scaffali e nelle proprie librerie come meri oggetti d'arredo?
Sul fatto che qualcuno abbia già pensato e meglio di me a cosa scrivere sono tranquillamente d'accordo, resta il fatto che non tutti sanno tutto e anche se tutta l'informazione di questo mondo fosse disponibile, nessuno potrebbe assorbirla tutta e non solo per mancanza di volontà o impegno. A questo aggiungi che le informazioni non fluiscono in modo indifferenziato ed uniforme, ma seguendo specifici legami tra le persone o tra le caratteristiche dell'informazione e caratteristiche della persona.
Nessuno sa tutto e quel poco o tanto (comunque poco) che ognuno sa non è uguale per tutti né è definito casualmente.
Che la rete sia piena di "merda", come ogni buon cesso, non sorprende visto che se "tutti" possono scriverci e il mondo stesso in cui questi "tutti" abitano è pieno di merda, il resto vien da sé...

Anonimo ha detto...

http://youtube.com/watch?v=craC9eT71EI

Anonimo ha detto...

Ciao carissimo g.! Tanti auguri di buon anno! A quando un'altra California (magari non quando un nostro amico si laurea)?

Leggendo il tuo commento mi è venuto in mente Fight Club:
NARRATORE: "Tu perchè lo fai? (seguire i gruppi di autoaiuto, tipo cancro ai testicoli, NotaDelTuc)"
MARLA: "Non lo so, tu perchè lo fai?"
NARRATORE: "Non lo so... forse quando la gente pensa che stai per morire ti ascolta veramente, invece di..."
MARLA: "Invece di aspettare il suo turno per parlare?"

Ecco, su internet nessuno sa se stai per morire (e cmq non ti crederebbero)... inoltre, siccome non parli ma scrivi, non hai bisogno di aspettare che l'altro finisca: basta che non caghi il suo post.


Buon anno anche a te anonimo/a: voglio dedicarti una canzone natalizia, anche se un po' in ritardo.

http://it.youtube.com/watch?v=eKa0vLqh5OQ

Anonimo ha detto...

Grazie!
A voi: più che la canzone in sè,vale il video. Persone che ballano il can can davanti alla bomba atomica...
http://it.youtube.com/watch?v=4mX9-2xuyP8