domenica, gennaio 20, 2008

Lentamente muoio (...?)

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.


Pablo Neruda

Grazie all'amico Teo che me l'ha segnalata.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Adoro Neruda.......questa è stupenda,ma la mia preferita in assoluto



Mi piaci quando taci

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

Anonimo ha detto...

Avevo incollato questa poesia in quarta superiore sull'armadio di camera mia. Ora camera mia è rimasta a casa dei miei, che nel frattempo hanno traslocato, motivo per cui tutto è stato smontato e rimontato; ed ora nella labirintica maison dei genitori, camera mia è diventata camera di mia madre e del gatto, ed io vivo da un'altra parte. In un altro quartiere, ma nella vecchia casa di mia nonna. Non ho poesie appese alle pareti, solo post it con cose da fare.
Ciao mr B!
g.

Gert_dal_pozzo ha detto...

@anonimo/a: sono d'accordo, è proprio una bella poesia, anche se non tutti riescono a superare la prova del silenzio e non sempre il silenzio dura il tempo giusto per essere sopportato, ma forse è proprio questo il suo valore. Io di mio, come sanno bene tutti quelli che mi conoscono, raramente sono silenzioso, anche quando sono solo. Alcuni di quelli che mi conoscono hanno però colto un silenzio oltre le mie parole che io non ho mai scorto e che ancora non sono sicuro di riuscire a vedere.

@ g. : volendo essere romantici, magari quella poesia te la porti dentro e non hai bisogno di vederla appesa al muro. Oppure, sei già una persona in tutto e per tutto adulta e le cose pratiche ti tolgono il tempo per riflessioni tipo "ah...è così che dovrei vivere...lo farò, lo giuro!" o simili. O forse, più probabilmente, la risposta non è nessuna di queste ed è solo la convinzione a guardare verso il futuro, ricordando il passato ma non permettendogli di legarti e di invadere il tuo presente.
Mah

Anonimo ha detto...

grazie

Anonimo ha detto...

grazie al cavolo di teo!
ottime le risposte
a se stessi in silenzio
se le domande nn son fatte
nn lo sono ad alta voce
nn lo sono perchè ignori che necessitino la risposta.
La nn serve.


grazie che ti alzi.

nn grazie ai poeti.


Il postino direbbe che la poesia nn è di chi la scrive ma è di chi gli serve.


e il cerchio quadrato come i crackers si chiude.



Un bacio forte.



A chi sta a Campagnola.

E a Vienna.

Anonimo ha detto...

appena la settimana scorsa la mia amica me ne aveva citato un verso.
Lo stesso che poi ho riascoltato a blob sulla bocca di mastellone........
troppo triste, troppo serio, ho chiesto allo zio totò di conservagli un cannolo, no? :)

Gert_dal_pozzo ha detto...

Hai fatto bene...se lo merita tutto...

Volevo editare il post per prendere le distanze, ma il solo farlo avrebbe reso più concreta la cosa e io voglio ignorarla (almeno il fatto che mastella abbia recitato questa poesia appena qualche giorno dopo che io l'avevo postata).

Anonimo ha detto...

è chiaro che mastella legge il tuo blog. non è di neruda comunque, ma alla fine poco importa.

queste parole mi sono sempre piaciute.

un grosso bacio
mangiu