mercoledì, febbraio 22, 2006

Polpa splenica in disfacimento


Il venticinquesimo anno non comincia sotto i migliori auspici. Intendiamoci, niente di trascendentale, si può stare molto peggio, ma diciamo che c’è tutto quello che serve per avere un umore in sintonia con il tempo atmosferico (qui piove tutto il giorno).

Le questioni sono sempre le stesse: la specialistica che continua ad essere una delusione, a regalarmi frustrazioni e nervosismo (specie considerando che oltre tutto il casino in cui ci hanno sistemati, ci prendono pure per il sedere…il mondo intero è ipocrita, ma credo ci sia comunque un limite di ipocrisia sopportabile); il bilancio esistenziale, tradizione degli ultimi compleanni, che non è facilmente interpretabile e che mi lascia senza basi anche solo per immaginare un futuro prossimo ipotetico o desiderabile; il senso di solitudine che scaturisce da alcune riflessioni che non sono riuscito a togliermi dalla testa in quest’ultimo periodo (e io sento già la primavera!). Il tutto addizionato di un fastidioso malditesta/raffreddore/influenza/ipertermia.

Niente di nuovo…ma a volte il fatto che non sia cambiato nulla è di per se qualcosa con cui fare i conti in modo diverso dal passato. La cosa brutta è che, sebbene con il tempo io sia diventato meno catastrofico e malinconico di quanto non mi accadesse in passato (anche se magari dal blog non si direbbe), quella certezza sotterranea ma incrollabile che comunque “c’è tempo, le cose miglioreranno sicuramente, non possono semplicemente continuare così”, per la prima volta, sta venendo meno, non nel senso che sto diventando disfattista/fatalista al massimo livello, solo che sto cominciando a pensare che poi, tutto sto tempo da buttare nel cesso, non è che io l’abbia proprio.

Oltre a tutto questo, sono pure in crisi creativa massima, a questo si aggiunga che non ho moltissimo tempo (a parte quello che spreco) e si capirà perché gli aggiornamenti sono così rari.

Mi passerà, soprattutto quando ricominceranno le serate alcoliche all’ancora…PLENIPOTENZIARIO G., SE CI SEI, BATTI UN COLPO!!!!!!!!!!!!!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissima quella sul papa...bravo bruno! scritto non rende però, e ti spiego perchè: si corre il rischio di vederla come una barzelletta, ma cambiargli registro no si appesantirebbe, se facessimo un video invece... pathos tragico, carmina burana di sottofondo, effetti speciali e alla fine la stretta di mano, come a siglare un patto col diavolo. dai, diciamo comunque che nostradamus non si era poi sbagliato: dopo il papa viaggiatore il papa nero...

Anonimo ha detto...

eheheheh

Anonimo ha detto...

siisisi filmamolo questo sketch.....cacchio avrei già un pò di idee sulla sceneggiatura a partire da "heat miser" dei massive attack come sottofondo...poi il resto viene da se...psichedelia al potere...non sottovalutate mai il magnetismo della ring composition

la vita è così triste che risulta portentosa e trascinante nei suoi risvolti più triviali

Anonimo ha detto...

ok io faccio il razzi con la luger, cercasi volontario per papa wobinda!