Siamo ben lontani dall'avere a che fare con la guardia cittadina raccontata da Sir Terry Pratchett nei suoi esilaranti romanzi. In quel caso si rideva della grossa, guardando alla realtà a me viene da ridere decisamente di meno.
Le ronde.
Le ronde sono il migliore esempio di populismo che io sappia immaginare.
In una situazione di crisi economica come quella che stiamo vivendo è fisiologico (e assai prevedibile) che la tensione sociale salga alle stelle.
Si aggiunga che per mesi e mesi si è battuto sul "problema della sicurezza", che questioni di ordine etico sono state affrontate in modo scomposto e con crescente integralismo (non come opposizione tra diverse visioni del mondo, riconoscendo gli interlocutori come tali, ma come contrapposizioni tra bene e male, tra giusto e sbagliato, soprattutto tra giusti e abbietti, tra umani ed inumani), che una parte, pur non maggioritaria, ma sicuramente consistente della popolazione è priva di rappresentanza politica (la sinistra, in italia, non esiste).
Di braci ce ne sono tante e basta un niente perchè si alzino le fiamme. In una situazione del genere si dovrebbe cercare la solidarietà, la coesione, ma è difficile, molto più facile è trovare capri espiatori, elargire a piene mani "panem et circenses", distrarre, sviare.
La strada più facile è però anche la più pericolosa, significa mettere tutti gli uni contro gli altri, accendere le passioni (e non necessariamente quelle migliori, anzi), uccidere la ragione e con essa, spesso, l'umanità (sembrerà strano, visto che l'umanità dovrebbe essere prima di tutto qualcosa che senti, un valore interiorizzato, ma per realizzare i valori ci vuol pure testa), significa soffiare sul fuoco e, se poi le fiamme si alzano, non ci si può certo sorprendere.
Gli esiti di una simile azione nell'immediato sono già evidenti, primo tra tutti il razzismo generalizzato, contro gli immigrati e poi contro i "diversi" di qualsiasi tipo, fino ad arrivare semplicemente all'altro tout court, verso un individualismo opprimente paradossalmente appaiato ad una collettiva e collettivistica atrofia neurale.
Sul lungo periodo gli effetti potrebbero essere una revisione del già visto e, considerando che non mi pare noi (italiani) si sia particolarmente vaccinati, non mi sembra sia tanto improbabile. Resto volutamente implicito, visto che esplicitando verrei subito disinnescato come "allarmista" o "esagerato".
Comunque, tornando alle ronde, non voglio dire gran che d'altro, solo citare polizia e carabinieri che "si oppongono con fermezza all'istituzione di ronde di vigilanza composte da cittadini quando mancano quasi 10 mila uomini alla polizia e ai carabinieri". "Gli scontri di Pavia fra no-global e i volontari delle ronde hanno creato preoccupazione fra i cittadini. E hanno imposto un dispendioso lavoro - distogliendole dai loro compiti di sicurezza giuornalieri - alle forze dell'ordine, intervenute per sedare i tafferugli".
Leggendo quanto riportato, tralasciando le considerazioni sul fatto che in un paese democratico, il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico compete alle, appunto, forze dell'ordine, credo venga spontaneo chiedersi: ma ci interessa la sicurezza o la distrazione dell'opinione pubblica? Risolvere i problemi o battere cassa elettoralmente parlando?
2 commenti:
si vogliono candidare.
bergamo e dalmine.
un prete ha benedetto la sede.
nera.
se vedi nero.
scusa,
sfogo telegrafo mood.
bacci
io odio i nazisti dell'Illinois!!!
...
i gruppenfuhrer!!! ahahaha!
:O
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