- Human after all - Daft Punk -
I nonni spesso raccontano ai nipoti aneddoti che recano seco grande saggezza.
Quando sarò nonno, se sarò nonno, racconterò a mio/a nipote un aneddoto la cui morale sarà: "non mingere MAI davanti al cancello del deposito materiali di una costruenda linea di trasporto leggero su ferro!!!!.
Prendete tre simpatici ragazzi ebbri, convinti che il mondo sia sufficientemente indulgente solo per il fatto che sono "bravi ragazzi" e che smaltiscono la loro ebrezza a piedi e non su quattro ruote.
mettiamo che uno dica:
- Andiamo di qua!
E gli altri,
- Di qua non c'è un cazzo, che ci andiamo a fare?
Il tutto dopo averli riempiti di negroni e altra alcolistica varia e shakerati per bene.
- Cazzate - fa il primo - scommettiamo che di quà c'è un locale?
Gli altri lo seguono, trasportati essenzialmente dall'euforia scemante a causa della distanza dal prossimo drink.
Qualcuno fa apprezzamenti innocenti, nel senso stretto del termine, alcun ché di volgare, ma questo è il mondo e forse l'innocenza non esiste, quindi, sulla strada del prossimo drink, i nostri si pigliano un "vaffanculo" e, sempre qualcuno, risponde cercando il limite del suo buon gusto, del suo senso di rispetto e della sua educazione. Ma sono solo scaramucce e il meglio ha ancora da venire.
Il locale in effetti c'è, ma è chiuso.
Se uno cammina a lungo, avendo bevuto parecchio e, per caso, la strada che porta al locale chiuso è attraversata dalla linea ferrata della futura metropolitana leggera, per altro non recintata, è un attimo che sembri opportuno mingere sul sedime, appena un pò lontano dalla strada.
Occhio perché qui arrivano i cazzi, intesi non solo e non tanto come l'apparecchiatura necessaria per mingere, ma anche e soprattutto, metaforicamente, come il guardiano del deposito sito al bordo della linea.
- Fermi!
Chi di dovere, a questo punto, a già ritratto l'attrezzatura e, con gli altri si sta allontanando.
- Fermi!
Al grido i tre si arrestano.
- Che c'è?
Chiedono girati verso il guardiano apparso alle loro spalle, tra pesanti apparecchiature per la posa dei binari.
- Fermi!
- Qual'è il problema?
- Fermi!
Persuasi dell'impossibilità di ottenere qualsivoglia informazione utile sui motivi dell'altolà i tre si girano e se ne vanno. Qui commettono un'errore grave: inebriati ancora dall'importante presenza gastrica di alcuni negroni, pensano che correre lungo il binario per distanziare lo scocciante e pedante guardiano, privo, per altro, di un qualsiasi motivo di scocciarli e pedantizzarli, sia una buona idea.
Il guardiano sparisce dietro di loro, nonostante la lentezza di quello dei tre con le "ossa più grosse", solo per riapparire pochi minuti più tardi insieme ad un vigilantes privato.
- Fermi!
Di nuovo.
Ci si ferma, si spiega che si stava solo "urinando" al vigilantes, al collega che sopraggiunge poco dopo e alle due, dico due, volanti della polizia che chiudono l'ingente mobilitazione di forze "anti-pipì". Tutti capiscono, tutti escludono che i tre possano aver fatto qualcosa di male (nessuno di loro è stato visto fuggire con chili di filo di rame in spalla), ma il guardiano sostiene che i tre siano entrati nel deposito.
La polizia parte per un sopralluogo e risulta che il cancello era chiuso da un semplice filo di ferro e che quindi i tre possono essere facilmente penetrati nella proprietà senza bisogno di scassinare alcun chè (nessun segno di effrazione). Quando si fa notare al poliziotto che il fil di ferro potrebbe averlo aperto il custode uscendo per inseguire i presunti ladri di rame, il suddetto non si sbilancia e il trio viene portato in questura per accertamenti.
Le macchine della polizia non sono comode. Almeno, per chi sta seduto dietro non lo sono affatto.
Accertamenti significa aspettare circa mezz'ora aspettando che venga dato ai nostri da firmare un foglio con le generalità e gli estremi dell'avvocato d'ufficio, in caso di querela dal respnsabile del guardiano, improbabile al 99%.
Ho fatto un sacco di considerazioni una volta uscito dalla questura, dalle più concrete (dirlo ai miei) alle più astratte (controllo sociale). Non riesco a renderne conto qui e ora. Perdonatemi se vi do la buona notte e scusatemi se sono stato noioso.
Quando sarò nonno, se sarò nonno, racconterò a mio/a nipote un aneddoto la cui morale sarà: "non mingere MAI davanti al cancello del deposito materiali di una costruenda linea di trasporto leggero su ferro!!!!.
Prendete tre simpatici ragazzi ebbri, convinti che il mondo sia sufficientemente indulgente solo per il fatto che sono "bravi ragazzi" e che smaltiscono la loro ebrezza a piedi e non su quattro ruote.
mettiamo che uno dica:
- Andiamo di qua!
E gli altri,
- Di qua non c'è un cazzo, che ci andiamo a fare?
Il tutto dopo averli riempiti di negroni e altra alcolistica varia e shakerati per bene.
- Cazzate - fa il primo - scommettiamo che di quà c'è un locale?
Gli altri lo seguono, trasportati essenzialmente dall'euforia scemante a causa della distanza dal prossimo drink.
Qualcuno fa apprezzamenti innocenti, nel senso stretto del termine, alcun ché di volgare, ma questo è il mondo e forse l'innocenza non esiste, quindi, sulla strada del prossimo drink, i nostri si pigliano un "vaffanculo" e, sempre qualcuno, risponde cercando il limite del suo buon gusto, del suo senso di rispetto e della sua educazione. Ma sono solo scaramucce e il meglio ha ancora da venire.
Il locale in effetti c'è, ma è chiuso.
Se uno cammina a lungo, avendo bevuto parecchio e, per caso, la strada che porta al locale chiuso è attraversata dalla linea ferrata della futura metropolitana leggera, per altro non recintata, è un attimo che sembri opportuno mingere sul sedime, appena un pò lontano dalla strada.
Occhio perché qui arrivano i cazzi, intesi non solo e non tanto come l'apparecchiatura necessaria per mingere, ma anche e soprattutto, metaforicamente, come il guardiano del deposito sito al bordo della linea.
- Fermi!
Chi di dovere, a questo punto, a già ritratto l'attrezzatura e, con gli altri si sta allontanando.
- Fermi!
Al grido i tre si arrestano.
- Che c'è?
Chiedono girati verso il guardiano apparso alle loro spalle, tra pesanti apparecchiature per la posa dei binari.
- Fermi!
- Qual'è il problema?
- Fermi!
Persuasi dell'impossibilità di ottenere qualsivoglia informazione utile sui motivi dell'altolà i tre si girano e se ne vanno. Qui commettono un'errore grave: inebriati ancora dall'importante presenza gastrica di alcuni negroni, pensano che correre lungo il binario per distanziare lo scocciante e pedante guardiano, privo, per altro, di un qualsiasi motivo di scocciarli e pedantizzarli, sia una buona idea.
Il guardiano sparisce dietro di loro, nonostante la lentezza di quello dei tre con le "ossa più grosse", solo per riapparire pochi minuti più tardi insieme ad un vigilantes privato.
- Fermi!
Di nuovo.
Ci si ferma, si spiega che si stava solo "urinando" al vigilantes, al collega che sopraggiunge poco dopo e alle due, dico due, volanti della polizia che chiudono l'ingente mobilitazione di forze "anti-pipì". Tutti capiscono, tutti escludono che i tre possano aver fatto qualcosa di male (nessuno di loro è stato visto fuggire con chili di filo di rame in spalla), ma il guardiano sostiene che i tre siano entrati nel deposito.
La polizia parte per un sopralluogo e risulta che il cancello era chiuso da un semplice filo di ferro e che quindi i tre possono essere facilmente penetrati nella proprietà senza bisogno di scassinare alcun chè (nessun segno di effrazione). Quando si fa notare al poliziotto che il fil di ferro potrebbe averlo aperto il custode uscendo per inseguire i presunti ladri di rame, il suddetto non si sbilancia e il trio viene portato in questura per accertamenti.
Le macchine della polizia non sono comode. Almeno, per chi sta seduto dietro non lo sono affatto.
Accertamenti significa aspettare circa mezz'ora aspettando che venga dato ai nostri da firmare un foglio con le generalità e gli estremi dell'avvocato d'ufficio, in caso di querela dal respnsabile del guardiano, improbabile al 99%.
Ho fatto un sacco di considerazioni una volta uscito dalla questura, dalle più concrete (dirlo ai miei) alle più astratte (controllo sociale). Non riesco a renderne conto qui e ora. Perdonatemi se vi do la buona notte e scusatemi se sono stato noioso.
4 commenti:
Considerazioni a margine:
A) Non ho riletto.
B) Amarezza.
C) L'ubriachezza è una cosa che dovrei definitivamente accantonare.
il ferragosto è, seppur con le dovute proporzioni, simile al capodanno: ci si aspetta sempre che debba accadere qualcosa di strano, imprevisto, "da raccontare"... e non capita mai.
tranne ieri.
finalmente cazzo :D
eheheheehe grandissimo!!!
bello vedere come utilizziamo le forze dell'ordine per
1)raccolta differenziata
2)gestione del traffico urbano
3)anti-piscio corps.
Dai almeno questo ferragosto non te lo puoi scordare!!
P.S. mi ha stupito non poco la carenza di rabbia nel racconto...sei troppo buono Bruno!!
Grande Bruno! Che bella avventura estiva...
Dai ti aspetto a Villa d'Adda -BG- domenica 24 se ti va suonano ancora Nena & the superyeahs!!!
Baci a presto spero!
Chiara
Posta un commento